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Letta a Berlino attacca la destra. Meloni: Fa male allItalia, si scusi – la Repubblica

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BERLINO – I volontari distribuiscono toppe all’ingresso del Verti Music Hall. E di certo non mancano i leader che sono venuti al Congresso dei Socialisti Europei per leccare le ferite delle recenti sconfitte elettorali. Tra gli altri Enrico Letta e l’uscente Primo Ministro svedese Magdalena Andersson. Non a caso, i due stringono un patto confidenziale per sconfiggere la destra, mostruosamente portata avanti sia a Roma che a Stoccolma. Ma quando esce di scena, il leader del Pd è in fermento alle elezioni di Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana per i Presidenti di Senato e Camera. «L’inizio di questa legislatura è la cosa peggiore che potesse accadere», dice l’ex presidente del Consiglio, definendo la nomina delle figlie di centrodestra «con una logica perversa e sediziosa». Invece di pacificare il Paese, “chi ha vinto le elezioni lo divide, e credo che chi semina vento alla fine raccoglierà le tempeste”, dice. Un metodo che favorisce la maggioranza, che “danneggia il Paese” e “distrugge ogni possibilità anche di rapporto tra maggioranza e opposizione”. La Premier in pectore Giorgia Meloni ha risposto prontamente dalla Roma, definendo “gravissime” le parole di Letta. “Ribadire all’estero che l’elezione dei Presidenti dei due rami del Parlamento italiano è motivata da un’autoproclamata ‘logica perversa’ e ‘marchio’ e che l’elezione dei parlamentari italiani conferma ‘le peggiori preoccupazioni di tutta Europa ‘ è scandaloso e lesivo dell’Italia, delle sue massime istituzioni e della sua credibilità internazionale”, tuona. Il leader della FdI chiede a Letta di scusarsi “subito”.

Ma su Twitter il leader, che sta per rientrare a Roma, trova il tempo di scrivere Meloni alla politica etichetta: “Non è la maggioranza che dice all’opposizione cosa dire e come dirlo”. E la leader del Pd Debora Serracchiani pochi minuti dopo aumenta la dose: Meloni “calmati”, risponde, e “si impara ad accettare e rispettare le critiche dell’opposizione, non siamo solo noi Pensiero”. Sempre su Twitter, Beppe Provenzano, vicesegretario di Dem, ha twittato: “Meloni si assume la responsabilità di dividere il Paese, non ha il potere di dirci come per di più, lontano da microfoni e telecamere, Letta ieri mattina ha parlato dell’interesse dell’Italia a denunciare l’emergenza gas con la Germania riluttante. È stato molto esplicito con il cancelliere tedesco, dice una fonte, soprattutto visti i nomi polarizzanti e inequivocabili scelti dal centrodestra per Camera e Senato: “ Caro Olaf, se non accetti una soluzione europea alla crisi del gas animali, fate il gioco di Giorgia Meloni e quella fascia destra. Soprattutto se metti nel piatto 200 miliardi di euro contemporaneamente solo per salvare “la tua “Germania”. A colazione erano presenti anche tre importanti primi ministri socialisti, Pedro Sanchez dalla Spagna, Antonio Costa dal Portogallo e Magdalena Andersson dalla Svezia. Che non solo ha annuito alle parole di Letta, ma tutti e tre hanno esercitato un’enorme pressione su Scholz per rompere finalmente l’impasse dei tesori al Consiglio d’Europa questa settimana. Il Cancelliere ascoltava senza muovere un muscolo. E Letta, sempre sul palco del Congresso PES, ha formulato il suo messaggio, molto più sfumato ma non per questo meno sentito: “E’ assolutamente necessario che l’Ue sappia dare una risposta immediata alla crisi energetica”. Dietro le quinte, Scholz è stata anche una sfinge su un’altra questione importante che è stata discussa a porte chiuse nelle recenti e passate anteprime socialdemocratiche a colazione: la guerra in Ucraina. Su questo fronte i tre “mediterranei” Sanchez, Costa e Letta hanno cercato di concordare sulla necessità di intraprendere un cammino di pace. Ma i tre hanno colpito un muro di mattoni in Svezia per la loro riluttanza a parlare con la Russia. E si sono rassegnati a un altro, enigmatico silenzio del Cancelliere. Una cautela forse dettata dalle voci di un imminente viaggio in Ucraina del presidente della Repubblica tedesca, Frank-Walter Steinmeier, a seguito del brutto incidente diplomatico avvenuto in primavera quando il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky lo aveva brutalmente scaricato.

Okuma: Come si è fatta male la meloni

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