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In Italia i lettori diminuiscono, ma chi legge lo fa più di prima. E tra i ragazzi. – Tutti i dati – ilLibraio.it

L’Italia della lettura è sempre più divisa: scende al 56% la percentuale di italiani che leggono oggi (persone tra i 15 e i 75 anni che hanno letto almeno un libro, anche solo parzialmente, compresi i manuali , e-book e audiolibri) ma ​​quelli che leggono più che mai.

“Diciamo da tempo che la lettura è un’emergenza nazionale – sottolinea il Presidente dell’Associazione Editori Italiani Ricardo Franco Levi -. Come sottolinea la ricerca, il la vera emergenza è proprio questa: le disuguaglianze all’interno della società italiana”.

Okuma: Quanti libri leggere in un anno

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Non leggere è sempre più connotato come condizione a livello socioeconomico , culturale e geografico: i più vulnerabili gruppi (basso livello di istruzione, basso livello tecnologico, area geografica di residenza, ecc.) e quelli che vivono al sud leggono sempre meno libri. Questi i principali risultati del progetto di ricerca sulla lettura, nato dalla collaborazione tra il Centro per il Libro e la Lettura (CEPELL) e l’Associazione Italiana Editori (AIE), presentato al Salone Internazionale del Libro di Torino nell’ambito del Reading in Pandemic conference #1 – Nuovi percorsi di lettura italiani.

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“Si possono guardare questi dati da una doppia prospettiva – commenta il presidente del Centro per i libri e la lettura Marino Sinibaldi . – Oltre a la diminuzione del numero di lettori C’è una preoccupante polarizzazione tra chi ha sempre letto e lo ha fatto di più in questi mesi, comprando più libri e dedicandogli più tempo, e chi non è affatto vicino alla lettura. Il divario si è ampliato, così come altre disuguaglianze durante la pandemia. Le disparità geografiche, personali, di genere e di reddito stanno mettendo a dura prova la lettura rispetto al passato. Oggi, questo è il campo difficile e un necessario cambio di rotta. Non possiamo deludere le aspettative di un pubblico di lettori potenti e perspicaci Ma dobbiamo concentrare impegni, azioni e persino risorse per ridurre queste disuguaglianze, che sono una seria preoccupazione culturale problema reale, sociale e in definitiva politico”.

Quanti lettori, quanto leggono

Secondo i dati raccolti a settembre da Pepe Research e rivisti dal Centro Studi AIE, la quota di lettori (15-75 anni ) dal 65% nel 2019 al 59% nel 2020, per poi tornare al 56% quest’anno (per il 2019 e il 2020). Nel 2020 sono state ricalcolate le medie: la ripresa avvenuta tra maggio e ottobre 2020 non è bastata a compensare le perdite accumulate nella prima parte dell’anno). La fascia di età 15-17 anni è quella in cui si osserva il calo più marcato: sono i ragazzi che hanno scaricato e utilizzato milioni di contenuti didattici complementari per la didattica a distanza, cioè una diversa forma di lettura. Allo stesso tempo però , è in aumento il numero medio di libri stampati, e-book e audiolibri utilizzato a 7,8 rispetto ai 7,2 dell’anno precedente e ai 6,6 del 2019. Il tempo dedicato a questa attività è aumentato anche nel Aumento rispetto al 2019: chi legge un’ora al giorno rappresenta oggi il 15% della popolazione, rispetto al 9% di due anni fa.

Le disuguaglianze aumentano

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Al Nord, in tre anni, i lettori sono passati dal 63% (2019), al 60% (2020) e poi al 59% (2021) , valori simili al centro (61% nel 2019, 57% nel 2020, 56% nel 2021), ma al sud si passa dal 41% nel 2019 al 40% nel 2020 e al 35% nel 2021. Il Nord -Il divario sud aumenta da 22 punti percentuali a 24. I lettori con un basso livello di istruzione rappresentano ora il 36%, in calo di 14 punti percentuali in due anni, mentre i lettori laureati raggiungono l’84%, in calo di 7 punti percentuali. Rimane invece la differenza tra uomini e donne: entrambi leggono meno di prima: il 60% delle donne sono lettrici, il 52% degli uomini sono lettori.

Un mercato sempre più dipendente da pochi, pesanti lettori

Tra i lettori, la maggioranza assoluta legge da uno a tre libri (55%), con il 23% che legge da 6 a 4 libri, 14% da 11 a 7 e 9% in più 12 libri. I lettori pesanti (più di 12 libri) leggono in media 17 libri all’anno, 3 in più rispetto al 2020. Oltre a leggere, acquistano anche più del solito: una media di 12,3 libri, due e mezzo in più rispetto al l’anno scorso. Il risultato è un mercato sempre più concentrato: il 59% delle copie vendute viene acquistato dal 23% dei lettori (chi ne legge più di 7 copie all’anno).

Intestazione foto: GettyEditorial 01-06-2021

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