Come

Trovare LAlba Dentro LImbrunire – Franco Battiato (Interpretazione)

“… e il mio maestro mi ha insegnato quanto sia difficile trovare l’alba nel buio”

Okuma: Come è difficile trovare l’alba dentro l’imbrunire

Un verso poetico pieno di esoterismo, è così che mi piace aiutare a definire questo passaggio contenuto nel brano “Nevski Prospect”, scritto e composto dal potente Franco Battiato e pubblicato per la prima volta nel 1980 l’album “Patriots “. Un testo molto suggestivo che rende omaggio alla Prospettiva Nevskij (o Prospettiva Nevskij), la via principale che si estende per 5 km e attraversa l’intera città russa di San Pietroburgo. Per mostrare come l’arte possa mettere in luce non solo la bellezza di un luogo, ma anche la sua spiritualità.

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Trova l’alba nel crepuscolo” … le immagini che Battiato sceglie due ossimori della natura: da una parte abbiamo l’alba, che rappresenta un nuovo inizio, portatore di luce, e dall’altra parte il crepuscolo, portatore di tenebre, una nuova fine. A prima vista, il movimento evoca un senso di contrasto, di distanza, mentre l’obiettivo dell’artista siciliano è proprio quello di creare un continuum tra ciò che finisce e ciò che inizia.

Una proposta simile è stata avanzata anche da Battiato nel suo documentario “Traversando il Bardo” con una scena iniziale piuttosto emblematica: morte rappresentata da una signora vestita di nero, e vita , idealizzati dal personaggio di Arlecchino, ballano insieme tenendosi per mano. Ho esposto l’importanza di questa scena e del documentario in un passaggio del mio libro La cattiva abitudine di essere infelici e sono felice di suggerirlo di nuovo di seguito:

“ Attraverso una serie di testimonianze di diverse culture, Battiato ricorda che per le grandi tradizioni religiose, tra cui il cristianesimo, la morte non rappresenta la fine della vita, ma la sua trasformazione, un momento importante di passaggio, il passaggio in una nuova dimensione. Non più un nemico da tenere lontano, ma una sorella da abbracciare, un’amica preziosa e silenziosa da portare a nuove prospettive. Quindi la morte non solo come elemento inevitabile, ma come opportunità irripetibile per avvicinarsi al centro dell’esistenza.”

Ecco il continuum di cui parlavo prima, vita e morte non si rifiutano diversamente da come molti credono, non sono due elementi opposti dell’esistenza, ma sono in armonia tra loro, due aspetti che si susseguono costantemente, nei secoli dei secoli, in quella perenne alternanza che è il ritmo della vita . Anche se difficile, si può trovare la vita nella morte, la luce nelle tenebre e, per usare le parole di Battiato, l’alba nel tramonto. L’alba della risurrezione.

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Questo insegnamento si applica a molti aspetti della nostra vita quotidiana. Trovare l’alba nell’alba è un processo di introspezione , direi alchemico, ecco perché il maestro citato da Battiato (si riferiva a Gurdjieff?) gli insegna “che Difficoltà “Quello è nascosto in questo processo. Perché è una sfida. Un invito ad approfondire le profondità del proprio essere, a guardare oltre il visibile cercando l’invisibile, ciò che non si vede, ma quello esiste e quel giorno verrà. Proprio come l’alba che è contenuta nell’alba, come la pianta che è già contenuta nel seme.

Abbiamo una dannata Paura di perdere tutto ciò che è visibile, conoscere tutto ciò che siamo: ciò che possediamo, le nostre aspirazioni, i ricordi, le nostre ambizioni, il corpo, i nostri cari. Eppure, se ci pensi, “moriamo”. sposare Non abbiamo paura di addormentarci, non abbiamo paura di questa “piccola morte”, rinunciamo a tutto e sprofondamo nel sonno, nell’invisibile.

E rigenerarsi non è il fatto di giacere lì. Beh no! Altrimenti cerca di stare a letto sei/otto/dieci ore senza addormentarti. Tranquillo a parte questo, si trasforma in un incubo! Per mostrare che la morte come perdita di coscienza è ciò che accade quando ci addormentiamo, rinunciamo a tutto anche allora per avere la possibilità di “morire” per una notte. Addormentarsi non ci spaventa perché sappiamo che ci sveglieremo il giorno dopo. E se lo stesso principio fosse adottato anche per la morte? Se vista come un’immersione rigenerante per passare a una nuova vita?

Trovare l’alba nel buio diventa un invito a non aver paura a varcare la soglia di questo presente per avventurarsi nella sua vita, per osare qualsiasi esperienza come vivere un’onda in l’oceano sconfinato della nostra esistenza. A proposito, guarda le onde: cambiano di momento in momento eppure sono fatte della stessa sostanza, della stessa acqua. L’acqua non cambia mai.Ecco il nostro problema! Guardiamo solo le onde, non guardiamo mai l’acqua che dà forma. Se lo facessimo, ci rendiamo conto che ogni momento della vita non è altro che un’opportunità per vedere l’acqua che non cambia mai. Prima di un’onda, dopo un’onda, è la stessa acqua. Allo stesso modo, trovare l’alba nel crepuscolo significa scoprire la presenza che gioca a nascondersi nella nostra vita; apparentemente tutte diverse ma intrise della stessa fonte di vita.

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(dedicato a mio nonno, la sua nuova alba )

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