Come

Targa auto: verifica, modello, proprietario, bollo – AutoScout24

La storia delle targhe in Italia

Nel corso degli anni, le targhe in Italia hanno subito innumerevoli variazioni. Dalla forma alla dimensione, dai colori ai contrasti cromatici, dai codici provinciali agli abbinamenti alfanumerici, alle variazioni di carattere. Così si sono evoluti nel Belpaese dall’Unità d’Italia ad oggi:

Dal 1897 al 1901 furono introdotti con Regio Decreto 16 dicembre 1897 n.1. 540, che prevedeva l’obbligo di dotare i velocipedi di uno scudo comunale costituito da lettere nere su fondo bianco. Il Comune di Milano, infatti, ha apposto sulla sinistra una targa riportante il nome del titolare e il numero della licenza comunale;

Okuma: Come risalire alla targa dal proprietario gratis

Ayrıca bakınız: Armocromia: il test per scoprire che stagione sei e i colori perfetti per te – The Wom Beauty

Dal 1901 al 1905 è entrata in vigore la “Ordinanza per la circolazione degli autoveicoli su strade ordinarie”, il cui articolo 91 obbligava tutti i veicoli in circolazione ad essere muniti di una targa speciale fissa rilasciata dal prefettura comunale. La targa fu realizzata ea spese del proprietario, doveva essere di metallo e recare per intero e ben visibile il nome della provincia e il numero di licenza rilasciato dalla prefettura. La targa era a carico del Touring Club Italiano se il proprietario dell’auto era targata, queste targhe riportavano lo stemma del club;

  • Dal 1905 al 1927 il nome completo della città fu eliminato con l’introduzione di un numero rosso per l’identificazione. Accanto c’era un trattino e il numero di registrazione in nero. La targa è stata generata dalla prefettura, ma l’incarico di attuazione è caduto sul proprietario del veicolo;
  • Dal 1927 al 1948, per ordine di Mussolini, le targhe furono cambiate con un codice di due lettere rappresentante la provincia, la prima delle quali corrispondeva all’iniziale del capoluogo, la seconda a una delle seguenti lettere diverse da Roma (nome completo). Poi c’era un numero di serie da 1 a 999 999 (si procederà poi all’introduzione delle lettere che hanno superato il milione). La colorazione avviene con caratteri bianchi su sfondo nero. Dal 1931, a causa del cambio di dimensione della lastra (320 x 220 mm), lettere e numeri sono disposti su due righe;
  • Dal 1948 al 1951, con l’entrata in vigore della Costituzione, compaiono sia il dritto che il rovescio con lo stemma della Repubblica Italiana. Esteticamente, invece, le piastre sono rimaste più o meno le stesse di quelle utilizzate dal 1927 al 1948;
  • Dal 1951 al 1976 sono stati modificati i caratteri utilizzati e le dimensioni delle piastre posteriori ridotte da 320×220 mm a 275× 200;
  • Dal 1976 al 1985 la targa posteriore è stata modificata, lo sfondo è rimasto nero con lettere bianche, mentre le iniziali provinciali sono diventate arancioni. Questa modifica divide la targa in due parti, la prima con le iniziali della provincia di appartenenza, e la seconda con il numero progressivo e la ripetizione piccola della provincia prima del numero, sopra lo stemma della Repubblica italiana;
  • Dal 1985 al 1994 vengono riadattate le lettere nere su fondo bianco, con il codice numerico preceduto dalle iniziali del paese di immatricolazione;
  • Dal 1994 al 1999 viene mantenuta la combinazione di colori, ma la combinazione cambia radicalmente in caratteri alfanumerici, abbandonando le sigle provinciali e aumentando i numeri per arrivare a sette caratteri alfanumerici, dove le lettere nella prima sia e nell’ultima due posizioni e cifre si trovano nelle tre posizioni centrali. Le targhe sono state assegnate alle province in lotti, indicativi della frequenza delle immatricolazioni. Il nuovo sistema di numerazione è stato quindi introdotto gradualmente poiché le singole province hanno esaurito le targhe obsolete;
  • Dal 1999 ad oggi si mantiene la tipologia, ma si aggiungono due bande laterali blu. Sulla sinistra si trovano le 12 stelle dell’Unione Europea (sistema comune introdotto dal Regolamento del Consiglio dell’Unione Europea (CE) n. 2411/98 del 3 novembre 1998) e in bianco la lettera “I” dell’Italia, mentre sull’On a destra possono essere indicati, se il titolare lo desidera, l’anno di prima immatricolazione e la sigla della provincia o del capoluogo di residenza del titolare. Su richiesta del proprietario, quest’ultimo può essere incollato in fase di registrazione o consegnato al proprietario insieme alla carta di circolazione.

.

Related Articles

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

Back to top button