Come

I diritti umani

<img alt="Diritti umani" src="/~/media/Images/Lex/International/human-rights-gi-526896295%20jpg.jpg? h=167Non solo, la Dichiarazione delle Nazioni Unite è stata la base di lavoro per successive convenzioni di forza vincolante e sembra essere ancora oggi uno dei fulcri attorno a cui si muove il mondo dei diritti fondamentali.

E anche qui, tra gli strumenti non giuridicamente vincolanti, vale la pena citare quelli sviluppati nell’ambito dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa [2] ( OSCE), che comprendono anche un’area Diritti umani, hanno una concezione più ampia, poiché non si tratta solo dei rapporti tra l’individuo e le istituzioni, ma anche dei rapporti tra le istituzioni stesse.

Okuma: I diritti umani sono riconosciuti dalla costituzione come

2.2. Gli strumenti giuridicamente vincolanti

Per quanto riguarda gli strumenti giuridicamente vincolanti , occorre invece citare le convenzioni internazionali a livello universale: le convenzioni sul genocidio [ 3] dal 1948; la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali [4] del 1950; la Convenzione sui rifugiati [5] del 1951; i due patti delle Nazioni Unite del 1966, vale a dire il Patto sui diritti civili e politici e il Patto sui diritti economici, sociali e culturali; e la Convenzione contro la tortura [6] del 1984 [7].

Ebbene, dalla natura vincolante di queste leggi, ne consegue che esse prevedono meccanismi di controllo e garanzia, procedure che vengono, però, trattate in dettaglio nella sezione dedicata alla modulistica di tutela dei diritti umani.

3. La Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo

Al momento della sua nascita, la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo era un codice etico di fondamentale importanza storica: infatti per la prima volta nella storia dell’Umanità, è stato creato un documento che copriva indistintamente tutti i popoli del mondo ; Per la prima volta è stato scritto che ci sono dei diritti di cui ogni essere umano dovrebbe godere per la sola ragione di essere nel mondo [8].

Come previsto, tuttavia, la Dichiarazione non è nata come strumento giuridicamente vincolante, ma non solo è diventata nel tempo parte integrante del diritto internazionale consuetudinario, ma è diventata anche fonte di successive convenzioni con applicazione vincolante , ancora oggi, dimostrandosi uno dei riferimenti più importanti nell’universo dei diritti fondamentali.

3.1 La storia della Dichiarazione

Era la Commissione per i diritti umani – un comitato istituito dal Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite ed è composto da membri selezionati sulla base del criterio della rappresentatività geografica per occuparsi della sostanziale redazione della Dichiarazione. Questa commissione era presieduta da Eleanor Roosevelt, vedova del presidente degli Stati Uniti Franklin Roosevelt, grande sostenitrice dei diritti fondamentali e delle attività in questo settore. I lavori della commissione iniziarono nel 1947 e la prima bozza della dichiarazione fu presentata nel settembre 1948.

3.2 La struttura della Dichiarazione

La Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo consiste in un preambolo seguito da trenta articoli , che consistono nell’inalienabile diritti dell’uomo.

Il preambolo espone sia le ragioni che hanno reso indispensabile la redazione di un documento sulla portata e la pertinenza della dichiarazione, sia le finalità che da quel momento in poi avrebbe perseguito:

“Considerato che il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, uguali e inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo;

Considerando che il disprezzo e il disprezzo dei diritti umani hanno portato ad atti di barbarie che offendono la coscienza dell’umanità e che l’avvento di un mondo in cui le persone hanno libertà di parola, credo e libertà dal godere della paura e angoscia quando fu proclamata la più alta aspirazione dell’uomo;

Considerando che la protezione dei diritti umani attraverso norme legali è essenziale per evitare di costringere l’uomo a ribellarsi alla tirannia e all’oppressione come ultima risorsa;

Considerato che è essenziale favorire lo sviluppo di relazioni amichevoli tra le nazioni;

Considerato che nella Carta i popoli delle Nazioni Unite hanno riaffermato la loro fede nei diritti umani fondamentali, nella dignità e nel valore della persona umana, nell’uguaglianza tra uomini e donne, e hanno deciso di promuovere la progresso sociale e un migliore tenore di vita in maggiore libertà;

Considerando che gli Stati membri si sono impegnati a collaborare con le Nazioni Unite per il rispetto e l’osservanza universali dei diritti umani, delle libertà umane e delle libertà fondamentali;

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Considerando che una comprensione comune di questi diritti e libertà è di fondamentale importanza per la piena attuazione di tali obblighi;

L’Assemblea Generale proclama questa Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo come un ideale comune che deve essere raggiunto da tutti i popoli e da tutte le nazioni, affinché ogni individuo e ogni organo della società possa tenere costantemente davanti ai propri occhi questa Dichiarazione attraverso l’insegnamento ed educazione Promuovere il rispetto di tali diritti e libertà e assicurare, attraverso misure progressive di carattere nazionale ed internazionale, riconoscimento e rispetto universali ed effettivi tra i popoli stessi degli Stati membri, nonché tra i popoli dei territori sotto il loro controllo giurisdizione.”

Segue il corpo degli articoli.

Articolo 1 e Articolo 2 stabiliscono i diritti fondamentali di dignità, uguaglianza, libertà e fraternità , i fulcri dell’intero documento.

Gli articoli successivi , invece, affermano i diritti inalienabili di tutti: il Diritto alla vita, divieto di schiavitù e tortura, diritto all’uguaglianza davanti alla legge e presunzione di innocenza , il diritto alla libertà di movimento , di pensiero , espressione , coscienza e religione .

La Dichiarazione Universale, infatti, si basa sul concetto di interdipendenza dei diritti umani – una peculiarità che la rende un documento unico – cioè accanto a civile e politica diritti > anche diritti economici Mici, sociale e culturale , riconoscimento del diritto alla proprietà privata , sicurezza sociale , Istruzione , lavoro e libera scelta dell’occupazione, salari equi e un tenore di vita adeguato [9].

4. Diritti umani: cosa sono?

I diritti umani possono essere suddivisi in diritti civili, politici e sociali

I diritti civili sono quelli che riguardano la personalità del individuale, come la libertà di pensiero, la libertà personale, la libertà di associazione, la libertà di religione e persino la libertà economica. Nelle loro sfere, all’individuo è assicurato un grado di discrezione, purché le sue azioni non violino i diritti civili degli altri soggetti. Per questo motivo i diritti civili obbligano gli Stati ad astenersi.

I diritti politici, invece, sono quelli che riguardano la formazione di uno Stato democratico e comprendono la libertà attiva, cioè la partecipazione dei cittadini alla determinazione dell’indirizzo politico della Stato: tali sono, ad esempio, la libertà di associazione nei partiti, cioè il diritto di voto.

Infine, ci sono i diritti sociali – il diritto al lavoro, al sostegno, allo studio, alla tutela della salute – cioè i diritti che derivano dalla maturazione del nuovo e in via di sviluppo rispetto al moderno società industriale.D’altra parte, questi diritti implicano un comportamento attivo da parte dello Stato, che deve garantire ai cittadini una situazione di concretezza e certezza nel tutelarli e nel riconoscere le relative garanzie.

In tale contesto, va sottolineato che il rapporto tra le categorie dei diritti civili e politici da un lato e quelli sociali dall’altro costituisce una delle due domande fondamentali > nel campo dei diritti umani. Infatti, si è osservato che solo i diritti civili e politici possono essere realizzati direttamente a beneficio dell’individuo attraverso gli ordinamenti degli Stati membri, mentre i diritti economici, sociali e culturali sono sostanzialmente ridotti a obiettivi da perseguire [10] . .

5. Perché i diritti umani sono importanti?

I diritti umani rappresentano i diritti fondamentali e quindi inalienabili dell’uomo, i. H. quei diritti la cui violazione costituirebbe una violazione della natura umana. Per questo, è imperativo che ogni persona abbia consapevolezza e conoscenza dei diritti umani, dei loro contenuti e delle forme di tutela ad essi previste, poiché ogni persona deve poter esercitare i propri diritti fondamentali per il solo fatto di trovarsi nella goditi il ​​mondo senza distinzioni.

In questo contesto, è chiaro come questi diritti, costituendo la parte fondamentale della dignità umana, creino un legame culturale e normativo tra popoli lontani e diversi e quindi come strumento per cogliere e comprendere il mondo moderno e complesso con cui ci troviamo di fronte. In questo modo, i diritti umani diventano spesso il linguaggio comune che consente a culture e religioni diverse di incontrarsi e costruire qualcosa di nuovo e proficuo.

La rilevanza dei diritti umani deriva anche dal fatto che essi non rappresentano un ideale astratto o filosofico, ma, come abbiamo visto nei paragrafi precedenti, riguardano la vita reale e quotidiana di ogni essere umano , in relazione alla famiglia, ai propri cari, alle relazioni, al lavoro. Per questo ogni giorno affrontiamo incertezze sui nostri bisogni e sui nostri diritti, quindi conoscerli e finalmente saperli difendere è sicuramente qualcosa che ci riguarda concretamente e profondamente.

E ancora, i diritti umani sono sicuramente uno strumento utile per educare le nuove generazioni, non all’indifferenza o a giudizi frettolosi e superficiali, ma per comprendere quei valori e quei diritti che poi sono alla base della convivenza civile e dei beni comuni [11].

6. Come possono essere tutelati i diritti umani nelle loro costituzioni e leggi fondamentali e allo stesso modo possono essere predisposti validi strumenti di tutela in caso di violazione, secondo quanto fatto a livello europeo e internazionale livello è stato stabilito il principio di sussidiarietà. In base a tale principio, i regolamenti e le garanzie devono essere adottati dall’ente o organizzazione il più vicino possibile al cittadino, in modo che le misure adottate a livello comunitario e internazionale siano giustificate alla luce delle possibilità offerte dalle misure a livello nazionale, regionale o locale.

Non sempre è così, e non sempre, quando i regolamenti e le garanzie previste dagli ordinamenti interni sono volti a difendere efficacemente i diritti umani dei cittadini. La ragione? È facile, quasi ovvio. La causa non è altro che le differenze culturali e sociali nelle diverse parti del mondo, differenze che implicano un diverso rapporto con i diritti inviolabili della persona.

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Detto questo, è evidente quanto sia stata determinante la nascita di strumenti internazionali che in modo globale e con l’intento di uniformare la loro tutela nel mondo , le procedure di difesa delle diritti hanno preparato. In tutti i casi, ovviamente, sono vincolati solo gli Stati che hanno ratificato la legislazione internazionale di base che prevede tali meccanismi.

Tuttavia, le procedure di tutela variano a seconda del tipo di strumento in questione, alcune sono concrete e davvero efficaci, altre purtroppo meno.

Le convenzioni, che prevedono meccanismi di controllo e garanzia specifici, appartengono indubbiamente alle prime. L’attuazione della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, ad esempio, è di competenza della Corte europea dei diritti dell’uomo, che decide con sentenza e contro la quale sono possibili ricorsi individuali.In questo caso, infatti, la condanna di uno Stato che ha violato i propri obblighi si realizza attraverso un vero e proprio iter giurisdizionale, volto ad accertare i fatti e ad interpretare concretamente le regole.

Nonostante la nostra volontà, questa è l’eccezione piuttosto che la regola.

D’altra parte, esistono infatti strumenti come il patto sui diritti civili e politici, che, in quanto meccanismo di controllo attivabile individualmente, ha come unico riferimento la Human Legal Committee, la cui procedura si conclude con una “dichiarazione” che purtroppo ha effetto solo come raccomandazione allo Stato.

Per questo, in questo procedimento, lo Stato non diventa il vero destinatario “condannato” di obbligazioni nei confronti della parte lesa, ma piuttosto un soggetto che si “richiede” – seppur con forza – di fare altro .

Risulta quindi chiaro che se non esiste una procedura di reclamo individuale – perché non prevista – e il ricorso sarà sostituito da semplici istanze, il cui esame sarà affidato ad un organo stragiudiziale, cioè sulla base di elementi spesso incompleti e senza garanzia essenzialmente di un giudizio, il procedimento diventa essenzialmente politico e si conclude con un atto (proposte, raccomandazioni, pareri, ecc.) di limitato valore e spesso è ridotto a mero mezzo di pressione politica [12].

[1] D Dichiarazione universale dei diritti umani, Assemblea generale delle Nazioni Unite, terza sessione, risoluzione 219077A del 10 dicembre 1948, Parigi.

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[2] Fondata il 1 agosto 1975 a Helsinki, in Finlandia, L’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa è un’organizzazione regionale dedicata alla promozione della pace, del dialogo politico, della giustizia e della cooperazione in Europa, che attualmente conta 57 paesi membri, il che la rende la più grande organizzazione regionale è un’organizzazione per la sicurezza.

[3] La Convenzione per la prevenzione e la repressione del genocidio, nota in breve come Convenzione sul genocidio , è stata adottata dall’Organizzazione delle Nazioni Unite in New York il 9 dicembre 1948 con la r Isolation 260 A (III).

[4] La Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali o CEDU è una convenzione internazionale elaborata e adottata dal Consiglio di L’Europa il 4 novembre 1950 firmò a Roma.

[5] La Convenzione per Rifugiati, nota anche come La Convenzione per i rifugiati del 1951 Ginevra è un trattato multilaterale delle Nazioni Unite che definisce chi è un rifugiato, i diritti delle persone a cui è stato concesso asilo e le responsabilità delle nazioni.

[6] La Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura è un trattato internazionale sui diritti umani adottato dalle Nazioni Unite, volto a prevenire la tortura nel mondo, firmato a New il 10 dicembre 1984.

[7] N Ronzitti, Istituto Business International, Osservatorio sulla politica internazionale (Note) – Gli strumenti per la protezione dei diritti umani, gennaio 2010.

[8] Ed. International Careers, The History of Human Rights in Brief, Article, dicembre 2018.

[9] F. R. Partipilo, The Universal Declaration of Human Rights from 1948 to the Present, Rights Observatory, dicembre 10, 2018.

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[10] S. Giannini, La tutela dei diritti umani fondamentali negli ordinamenti giuridici internazionali e comunitari, Diritto

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