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Ferie lavorative: come maturano e quanto spetta in busta paga. La guida

Ferie aziendali: come funzionano e cosa prevede la legge? Chi decide quando devo andare in vacanza? A quante ferie ha diritto un dipendente? Quanti giorni di ferie hai al mese? Risponderemo a queste e ad altre domande in questa guida completa.

Riteniamo che le assenze dal lavoro siano periodi di giustificata assenza del lavoratore, volti a consentire il recupero delle energie psicofisiche e l’opportunità di dedicarsi alle proprie esigenze familiari o sociali. Data l’importanza dell’istituto (diritto riconosciuto dalla Costituzione), questo è definito in particolare dalla norma che (D.lgs 66/2003) prevede un congedo minimo per tutti i lavoratori. Eventuali condizioni aggiuntive (es. riconoscimento di giornate aggiuntive) sono demandate alla contrattazione collettiva.

Okuma: Le ferie sono pagate come giorni lavorativi

A tutela dei dipendenti, il legislatore prevede precise scadenze entro le quali le ferie accumulate possono essere reclamate a pena di sanzioni amministrative per l’azienda, oltre al pagamento dei contributi previdenziali calcolati sulle ore residue, e il rischio di richieste di risarcimento danni da parte del dipendente.

Analizziamo nel dettaglio la disciplina, partendo dalla persona che decide se e quando prendere le ferie, come funziona il rateo ferie, quanto stipendio è dovuto e come vengono gestiti i giorni di ferie non utilizzati.

Chi decide quando devo andare in vacanza?

La decisione di concedere il congedo spetta al datore di lavoro, tenendo conto delle esigenze produttive e organizzative dell’azienda da un lato e delle esigenze personali del dipendente dall’altro.

Festività collettive

Per le ferie collettive, cioè quelle che interessano un intero ufficio o reparto (solitamente previste per il periodo pasquale, estivo e natalizio), di solito è l’azienda comunicare ai lavoratori quando e quanti giorni possono assentarsi predisponendo un “programma ferie”.

Pertanto, quando viene comunicato il numero di giorni disponibili (es. una o due settimane), i dipendenti devono indicare i periodi di assenza nel programma ferie.

Dopo il completamento, il piano ferie viene presentato al datore di lavoro/manager per l’approvazione finale.

Ferie individuali

Al contrario, l’impostazione delle ferie individuali è un volontà esplicita del lavoratore. Il datore di lavoro valuta se concedere o meno il congedo, tenendo conto delle esigenze aziendali e di quelle del richiedente.

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A quanti giorni di ferie ha diritto un dipendente?

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In questa sezione vediamo a quanti giorni di ferie ha diritto un dipendente.

Ogni dipendente ha diritto a un determinato importo di ferie:

  • non inferiore a 4 settimane per un anno di servizio, come previsto dalla legge (D.lgs. n. 66/ 2003);
  • aggiuntivi, eventualmente riconosciuti dal contratto collettivo applicabile.

In particolare, in caso di assunzione o licenziamento nel corso dell’anno, tutte le ferie dovute (tenendo conto di quelle riconosciute dalla legge e di quelle aggiuntive introdotte dal CCNL) devono essere ridistribuite, modificando così l’importo annuo in riduzione per i mesi di servizio

Si consideri il caso del dipendente Caio, che ha diritto a complessive 165 ore di ferie per un anno di servizio. Caio era invece il 1 maggio 2021. Di conseguenza, nel 2021 avrà diritto a:

  • (165/12) * 8 (mesi di segnalazione nel 2021 da maggio a dicembre) = 110 ore .

Caio, invece, nel 2022 ha diritto a 165 ore di ferie.

Nel caso di mesi parzialmente lavorati (per assunzione o licenziamento), nel calcolo si tiene conto solo dei periodi in cui il rapporto di lavoro è durato più di quindici giorni (a meno che il contratto collettivo non preveda una diversa criterio di determinazione). Ad esempio, per Caio, i mesi di ferie maturati nel 2021 sarebbero:

  • 8 mesi da maggio a dicembre se l’assunzione è avvenuta il 1 maggio 2021;
  • 7 mesi da giugno a dicembre se il pensionamento è avvenuto il 24 maggio 2021.

Quanti giorni di ferie hai in un mese?

Vediamo come funziona l’accumulo delle ferie o quanti giorni di ferie si accumulano in un mese. Il numero di giorni di ferie che il lavoratore accumula in ogni mese di rapporto di lavoro corrisponde al totale annuo diviso per 12. In questi casi si parla di “accumulo mensile di ferie”. Per coloro che possono avere diritto a 173 ore di ferie annue complessive, il rateo mensile è di 173/12 = 14,42 ore.

Il numero di giorni di ferie che il dipendente accumula in ogni mese si riduce se:

  • assunzione o cessazione (come già visto);
  • Le assenze che non consentono la vacanza.

In quest’ultimo caso vale lo stesso criterio previsto per i dipendenti assunti o cessati nel corso dell’anno: se l’orario di lavoro supera i 15 giorni, si applica la maggiorazione mensile. Tuttavia, ci sono assenze che sono equiparate alle ore lavorate ai fini del credito ferie. Ci riferiamo a:

  • malattia;
  • Infortunio sul lavoro;
  • Legge Autorizzazione 104/1992;
  • Permessi e Permessi ;
  • Maternità;
  • Donazione di sangue;

e le assenze dei dipendenti per ragioni generali o comunque dovute.

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Al contrario, non danno luogo a ferie:

  • Interruzione del lavoro
  • Assenza ingiustificata o non retribuita
  • ferie non pagate;
  • Congedo non retribuito.

Quando scade il termine per le ferie

Vado le scadenze previste dalla legge (ricordiamo 4 settimane per un anno di servizio) devono essere il lavoratore deve essere reclamato:

  • Per almeno due settimane entro il 31 dicembre dell’anno di provenienza;
  • Le restanti due settimane entro i 18 mesi successivi alla fine dell’anno di risparmio (quindi i giorni di ferie maturati nel 2021 sono al massimo entro il 30/06/2023).
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    Discorso deviante per eventuali periodi di proroga previsti dal contratto collettivo. In questo caso, il CCNL fissa i termini di ricorso.

    È importante stabilire che le ore di ferie non godute dal dipendente entro i termini di legge non scadono. Questi sono ancora disponibili per le parti interessate.

    Congedo continuo o diviso?

    Le ferie possono essere godute continuamente o divise dal dipendente. Sul punto, quindi, va osservato l’orientamento del Ministero del Lavoro:

    • Il periodo di ferie di almeno 2 settimane da fruire nell’anno di maturazione può essere goduto indisturbato dal lavoratore dipendente, a sua richiesta (previo parere del datore di lavoro, che deve tenere conto anche delle esigenze produttive e organizzative dell’azienda);
    • Il tempo residuo di 2 settimane può essere utilizzato anche pro rata;
    • Eventuali congedi eccedenti il ​​minimo legale possono essere frazionati.

    Ferie: quanto dovuto

    Le ferie sono a carico del datore di lavoro. In particolare:

    • I dipendenti con retribuzione mensile fissa non subiscono una riduzione della retribuzione per i periodi di ferie;
    • I dipendenti con retribuzione oraria percepiscono la retribuzione per ferie, che si ottiene moltiplicando la retribuzione oraria per le ore di ferie consumate.

    Inoltre, le assenze per ferie sono ritenute utili per l’accredito:

    • ferie e ferie;
    • Pagamenti mensili aggiuntivi (tredicesimo ed eventualmente quattordicesimo);
    • Indennità di fine rapporto.

    Leggi anche: nessuna monetizzazione delle ferie

    Ferie non godute: cosa succede loro (divieto di monetizzazione delle ferie)

    I giorni di ferie non goduti non possono essere corrisposti sotto forma di busta paga senza dare al dipendente la possibilità di prendersi delle ferie.

    Unica eccezione al divieto di monetizzazione delle ferie è previsto in caso di cessazione del rapporto di lavoro, quando la liquidazione e l’importo corrispondente alle ore residue è effettuato al ricevimento dell’ultimo mese di contratto.

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