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Punti patente non decurtati se paghi la doppia multa

punti licenza salvati

Hai ricevuto una multa e non hai fornito i dati del conducente per la detrazione dei punti patente? Ai sensi dell’articolo 126 bis comma 2 devi versare un secondo di € 286 perché non hai fornito i dati necessari per l’applicazione della sanzione. Ma se pago questa multa, i punti della mia patente verranno comunque detratti? La risposta è no, ma devi stare molto attento.

Okuma: Art 126 bis comma 2 come non pagare

Doppia sanzione e punti patente: articolo 126 bis

Tornando al discorso della sanzione che si applica dopo che sei già stato multato è stato condannato per violazione della legge sulla circolazione stradale se i dati del conducente necessari per la prevista riduzione dei punti patente di guida non sono comunicati tempestivamente

Tale sanzione è contenuta nell’art. 126 bis comma 2 della legge sulla circolazione stradale e molti si sono chiesti se sia legittimo. Si tratta infatti di una sanzione che viene inflitta solo se non vengono forniti i dati del conducente e nella maggior parte dei casi è molto più onerosa della multa per l’effettiva violazione.

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E poi: è davvero abbastanza per pagare la seconda multa per salvare la patente? La questione questa volta è stata sottoposta da un giudice di pace alla valutazione della Corte Costituzionale, che ha emanato il recente Decreto n. 12/2017.

Multe e punti patente: cosa prevede la legge

Art. 126 bis C.d.S. Si consideri l’ipotesi che un automobilista sia stato multato per eccesso di velocità, ad esempio, senza poter determinare chi guidava: questo è tipicamente il caso di una multa inflitta con l’ausilio di autovelox, o altro telecomando rivelatori.

Dalla targa è possibile risalire al proprietario dell’auto, ma potrebbe non essere la persona che effettivamente la guidava al momento dell’infrazione. Se la violazione comporta la detrazione dei punti patente, sembra necessario chiarire chi è il vero responsabile, dal momento che gli verrà inflitta la sanzione accessoria.

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A tal fine, l’articolo 126 bis comma 2 C.d.S. obbliga il proprietario del veicolo a fornire i dati del conducente entro 60 giorni dalla notifica della sanzione (es. per superamento del limite di velocità). Se la notifica non viene tempestiva, il proprietario dell’auto già multato per guida spericolata riceverà una seconda sanzione, che può variare da 286 euro a 1.142 euro.

Se pago la multa, perderò comunque i punti della mia patente?

Articolo 126 bis C.d.S. a condizione che se i dettagli del conducente non sono stati forniti sono stati automaticamente rimossi dal proprietario. Una sorta di punizione per chi non collabora all’individuazione del responsabile della violazione, punizione che la Corte costituzionale ha ritenuto illegittima, motivo per cui si è giunti al testo attuale dell’articolo.

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Chi non fornisce i dati del conducente entro 60 giorni dall’annuncio della prima sanzione deve, secondo il testo di legge, pagare una seconda sanzione, che di norma è 286 euro, perché non ha fornito i dati necessari per emettere la sanzione per la detrazione dei punti patente. In alternativa, le due conseguenze sono : o i dati vengono trasmessi correttamente e tempestivamente e quindi si innesca il “diradamento” dei punti licenza, oppure non si applica tale requisito o chi era obbligato a farlo, il titolare della metà verrà sanzionato una seconda volta recapitato.

Il ricorso alla Corte Costituzionale

Recentemente la questione della legittimità dell’art. 126 al comma 2 C.d.S. è stato sottoposto alla Corte Costituzionale da un giudice di pace che ha dovuto rispondere a un appello di un automobilista. Quest’ultimo ha lamentato che l’importo dell’ammenda in questione non corrisponde alla gravità dell’infrazione di cui è conseguenza. Ha poi sottolineato che la norma che consente di scegliere tra la trasmissione dei dati e la perdita di punti patente o il pagamento di una pesante multa e di fatto “acquistare” l’integrità della propria patente non ha alcun effetto deterrente ha nella stessa strada per tutti i cittadini.

Secondo la tesi dell’automobilista, coloro che hanno un reddito elevato sarebbero quelli che usano più spesso auto di alta potenza e che violano più pesantemente il codice della strada. Allo stesso tempo, sarebbero anche quelli a soffrire di meno, in quanto potrebbero evitare la detrazione dei punti pagando un importo che non inciderebbe sulla loro ricchezza quanto quella delle persone con un reddito molto più basso.

Corte Costituzionale: regola e sanzione legittime

La Corte Costituzionale ha ritenuto non convincenti queste argomentazioni: Secondo la Corte, la questione così posta è inammissibile, soprattutto perché è non sufficientemente giustificato e considerato in modo sufficientemente dettagliato per il caso specifico.

Da tale decisione discende la legittimità della sanzione ex art.126 bis comma 2 C.d.S. e la conferma che è possibile evitare la riduzione dei punti licenza, anche se questa è intesa come una sanzione accessoria alla violazione commessa. Basta infatti non fornire i dati richiesti ed essere pronti a pagare la seconda e significativa sanzione. Tuttavia, se la caratteristica Poliziotto ti ferma, non c’è multa e l’eventuale detrazione di punti viene imposta in modo inarrestabile.

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