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Come svitare una vite bloccata: ecco tutti i trucchi per riuscirci

Chiunque si occupi personalmente della manutenzione prima o poi dovrà affrontare l’annoso problema: allentare una vite, un bullone o qualsiasi altra cosa che abbia un filo bloccato. Su una barca la causa più comune è la corrosione galvanica tra l’acciaio inossidabile del bullone/vite, è l’immancabile staffa/flangia/cambio in alluminio (lo chiami).

Cosa

Innanzitutto consiglio vivamente di sfruttare qualsiasi smontaggio o smontaggio di qualsiasi parte a bordo e di rimontare sempre senza mettere una goccia di Tefgel su di esso prima.

Okuma: Come svitare una vite che non si svita

Tefgel è il mio amico numero 1 che ha una barca in alluminio e ha senza dubbio preso il sopravvento dopo i primi avvicinamenti con il classico Duralac. Le ragioni sono semplici. Duralac è tossico, ormai da molti riconosciuto e abbandonato, e soprattutto non può essere riutilizzato dopo il primo utilizzo: cioè una volta applicato si asciuga, e se un giorno dovessimo smontare il Bulloni dannazione o , dovremmo pulire tutto a fondo e riapplicare il materiale in questione. Sporco anche dappertutto, togliere le macchie non è facile e ciò che rimane nel vetro tende a solidificarsi, pur con tutte le accortezze adottate a tale scopo, come ad es. B. ribaltare il contenitore, ecc. Nel caso in cui non hai capito Tefgel in tutta la tua vita.

Va ​​bene, visto che di certo non possiamo smontare l’intera barca per applicare questa precauzione, dovremo purtroppo rassegnarci a combatterla con l’occasionale spit oltraggioso.

L’altra causa di “grippaggio” è dovuta allo sporco, alla salsedine e a quel briciolo di ruggine che produce anche l’acciaio inossidabile: nonostante la passivazione, le note macchie rossastre possono forma (le cosiddette macchie di ruggine) e la nuvolosità generale, che in inglese viene chiamata “macchie di tè”. Cause? Vari, inclusa la scelta di un acciaio inossidabile inferiore.

Così arriviamo alla soluzione.

Pazienza, freddezza e tecnologia. Devi capire che allentare una vite bloccata potrebbe non essere facile, motivo per cui non ha senso continuare con sforzi di forza bruta che di solito non portano a altro che rovinare la testa della vite o del bullone… e farcela tu’ re nervoso oltre misura. .

Fortunatamente, diverse opzioni vengono in nostro soccorso, inclusa la semplice Fiamma. Certo, non tutti possono avere a portata di mano una fiamma ossidrica o una delle cartucce, ma quando se ne presenta l’occasione, è spesso la soluzione più rapida ed efficace: la prima opzione è utilizzare il riscaldamento superficiale senza insistere troppo su un punto, nella speranza che la fiamma brucerà unto/sporcizia che si è accumulata nel tempo ed è quindi l’unica causa del grippaggio dell’otturatore.

La seconda opzione, meno pratica, è quella di riscaldare decisamente la zona, teoricamente fino a renderla rossa, e poi versare dell’acqua per fare in modo che le due parti, maschio e femmina, siano modificate meccanicamente e di conseguenza facili da risolvere. Ma come previsto, quest’ultima soluzione è tanto efficace quanto impraticabile, poiché scaldare una vite brucia letteralmente anche la zona: e se parliamo di vetroresina, non sembra una buona idea . A parità di acciaio, è improbabile che una barca in ferro abbia parti non verniciate, quindi per risolvere un piccolo problema ne sorgerebbe un altro non di poco conto: la riverniciatura. In teoria non ci sono problemi di vernice con le barche in alluminio, ma non chiedetemi di riscaldare la mia barca perché l’alluminio ha un punto di fusione di circa 600°: dato che la fiamma più mite raggiunge circa 1800° direi che non c’è bisogno di pasticciare è troppo per giocare.

Quindi concentriamoci su metodi più appropriati.

Vite o vite, in linea di massima le strade sono la cosa giusta, perché quando una vite non gira, soprattutto se è vecchia, è molto facile dare e dare, la testa rotture, che ci lascerebbero di fronte a una superficie che deve essere modificata per darle la forma della testa di una vite, o distruggerla del tutto.

Ma procederemo passo dopo passo.

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Per quanto riguarda il chiavistello, la strada sembra più facile perché grazie alla testa esagonale abbiamo già un’ottima presa e la chiave giusta. Peggio se avessimo a che fare con una chiave a brugola: la possibilità di spogliare è dietro l’angolo.

Quindi prima inondare con WD40 o qualcosa di simile e crearne uno, funziona anche intero giorno: possiamo provarlo dopo mezz’ora, ma se vediamo che non cede non ha senso scolarlo e addirittura usarlo per un altro bagno con wd40.

Quindi continuiamo ad avvitare, ma prima martelliamo (senza forza bruta) sia sopra che intorno alla testa della vite per separare le microparticelle che stanno causando il grippaggio.Applica una forza costante alla chiave e, se continua a non muoversi, colpisci leggermente la chiave stessa con un martello da 1 kg.

Non arriva? Ok, come dicevo all’inizio, pazienza e tanto. Un altro giro di WD40 e un altro giorno di riposo.

Stessa procedura, e questa volta va o si rompe: appena prima di aggiungere una goccia di Coca Cola, conoscete tutti il ​​suo potere corrosivo.

Quindi, dopo il martello e la chiave, dobbiamo solo fare la chiave e la leva. Prendi un tubo di almeno 70 cm (preferibilmente 1 metro) che si possa adattare alla chiave inglese e prova a svitarlo lentamente.

(C onsiglio specifico per la vite. Spesso la testa distrutta provando e riprovando , si strappa, A questo punto è meglio esercitarsi con un taglio migliore con un dremel se comunque, ma sempre, prima di procedere ad operazioni più invasive e distruttive, provare ad aumentare l’attrito metallico tra il metallo della vite e il cacciavite, con un prodotto chiamato Screw Grab ).

Se hai risolto bene, altrimenti andiamo al Piano B .

Praticare un taglio in testa alla vite proprio per inserire la punta dell’apposito cacciavite a testa piatta come spiegato di seguito.

Ecco uno strumento che consiglio sempre di avere con te (come praticamente qualsiasi cosa in un negozio di ferramenta!): l’avvitatore a impulsi.

Questo strumento ha più e punte per Phillips e split viti.

Anche dopo il ciclo WD40, continua a battere con determinazione, un colpo alla volta. Il percussore restituirà un netto movimento di svitamento e l’azione combinata di martellare e svitare spesso ci dichiarerà vincitori.

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D’altra parte, se non ce l’abbiamo fatta nemmeno con il percussore, dobbiamo andare a distruggere l’otturatore. Tuttavia, lo faremo passo dopo passo, cercando di svitare il bullone/vite con gli estrattori.

Si tratta di punte filettate speciali, come le punte da trapano, per intenderci, ma in senso sinistro.

Sì, fai un piccolo foro con il trapano e un trapano normale, abbastanza per aprire la strada per il trapano di estrazione. Quindi l’estrattore viene inserito nel mandrino di perforazione e la velocità viene impostata al minimo; Cambiamo il senso di rotazione, quindi ci muoviamo durante lo svitamento e procediamo anche al grilletto con una leggera pressione. (In teoria sarebbe meglio un giramaschi su trapano, soprattutto per un’azione meno aggressiva: però, con un po’ di pratica e attenzione, ho sempre risolto con un elettroutensile). A poco a poco, la filettatura speciale viene avvitata nella direzione opposta, ma utile per lo svitamento. Normalmente e sempre dopo i vari cicli di pretrattamento WD40 sopra citati, la vite/bullone viene svitata.

Questo metodo permette di estrarre i resti del connettore lasciando intatta la sede filettata.

Ma, purtroppo, ci sono casi in cui l’estrattore non dà il risultato sperato, e quindi dobbiamo distruggere seriamente . Per fare ciò utilizzeremo i classici trapani, aumentando gradualmente il diametro fino a quando non sarà rimasto più nulla della vite/vite.

Ebbene, mentre con la vite c’è da sperare che non intacchi ancora il sedile (difficile, te lo dico subito), con le viti coniche è praticamente impossibile non alterare il boccola. Ecco perché è sempre meglio procedere per gradi, in nome di pazienza e minuziosi prerequisiti, proviamo un giro di estrattore anche alla fine.

Ovviamente quando la demolizione è ultimata e viene eliminato anche il filo del sedile, bisogna ricreare un nuovo filo, allargando il foro e quindi il chiavistello. Per la vite, invece, viene utilizzato un diametro maggiore. Tutto questo nella speranza che ci sia abbastanza spazio per prendere misure più grandi di quelle originali.

Come puoi vedere, svitare una vita bloccata è un’operazione più complessa di quanto sembri, ma l’approccio è importante: vedere come un gioco ti renda tutto più facile.

Allora buon divertimento…

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