Cisti di Baker al ginocchio: cause, sintomi, pericoli e cura – Valori Normali
- Introduzione
- Anatomia
- Cause
- Sintomi
- Le cisti di Baker sono pericolose?
- Diagnosi
- Trattamento
- Rimedi naturali
- Fonti e letteratura
Introduzione
La cisti di Baker è una raccolta di liquido simile a una sacca che si forma nella parte posteriore del ginocchio; deve il suo nome a William Morrant Baker, il primo chirurgo a occuparsi di questo tipo di lesione poplitea, intorno alla seconda metà del XIX secolo.
Lo sviluppo della lesione è generalmente clinicamente attribuibile a condizioni caratterizzate da accumulo di liquido sinoviale nel ginocchio (es. artrosi o artrite reumatoide) o situazioni di sovraccarico meccanico dell’articolazione (tipicamente esercizio eccessivo, movimenti ripetitivi, …).
Okuma: Cisti di baker ginocchio come si cura
Il sintomo principale della presenza di una o più cisti di Baker è il dolore, che può diventare particolarmente intenso in caso di rottura di una ciste, a causa della diffusione dell’infiammazione al tessuto circostante.
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La diagnosi è clinica (in molti casi è possibile rilevare un piccolo gonfiore nella parte posteriore del ginocchio) e può essere supportata da tecniche di diagnostica per immagini come l’ecografia e la risonanza magnetica risonanza magnetica) del ginocchio.
Le opzioni I metodi terapeutici possono essere una combinazione variabile di
- FANS (farmaci antinfiammatori),
- terapeutici calze,
- Eispac Trattamenti,
- aspirazione di liquidi in eccesso nel ginocchio,
impacchi di ghiaccio, li>
quando i sintomi sono lievi; La terapia chirurgica per rimuovere la cisti, invece, è necessaria nei casi più gravi, quando la lesione raggiunge dimensioni tali da comprimere le strutture vascolari e neurali presenti nel ginocchio e provocare dolore significativo.
Note anatomiche
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L’articolazione del ginocchio è costituita da diversi componenti essenziali per il movimento e la stabilità del corpo umano e per sostenerne il peso. L’articolazione, che si trova tra il femore e la tibia, è delimitata da una membrana sinoviale, che contiene un fluido con funzione lubrificante, noto come “liquido sinoviale”, la cui funzione principale è prevenire l’erosione delle cartilagini articolari del femore e tibia, facilitando così lo scorrimento di altre strutture che supportano il movimento, principalmente tendini e legamenti.
Nella parte posteriore-anteriore del ginocchio è inoltre possibile trovare sacche d’orso contenenti la borsa sinoviale fluida, rivestite esternamente da una membrana molto sottile (la borsa posteriore è detta sacco popliteo, quelli anteriori sono detti prepatellari detti bursa e infrapatellar bursa).
L’articolazione del ginocchio è poi costituita dai menischi, strutture cartilaginee che si trovano sopra la tibia e svolgono il prezioso lavoro di ammortizzazione dei carichi che l’articolazione riceve durante il movimento
Cause
Esistono due tipi principali di cisti di Baker:
- Primarie o idiopatiche: la causa è una sovrapproduzione di liquido sinoviale (un liquido lubrificante che riempie la cavità articolare del ginocchio) che provoca gonfiore, in genere dopo traumi, lesioni o stress ripetitivo a livello articolare;
- Secondaria: è dovuta ad alcune patologie come lacerazioni del menisco, artrite reumatoide, artrosi, gotta.
Sono più comuni nelle donne rispetto agli uomini, probabilmente perché sono più a rischio di sviluppare l’artrosi e l’artrite reumatoide; in genere si verificano in pazienti di età superiore ai 40 anni, sebbene possano colpire persone di qualsiasi età, compresi i bambini.
Sintomi
La cisti di Baker è benigna e può presentarsi senza particolare dolore; tuttavia, in fase avanzata o in caso di rottura, la sua presenza può provocare sintomi più allarmanti, quali:
- la comparsa di una regione di gonfiore contusa;
- Forte dolore al ginocchio, soprattutto con lo sforzo fisico o quando si piega l’articolazione;
- Limitazione del movimento.
Le cisti di Baker sono pericolose?
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La complicanza più comune correlata alla presenza di una cisti di Baker è la rottura del sacco con successiva fuoriuscita di liquido sinoviale; in questo caso, il dolore associato al quadro clinico sarà più intenso e tipicamente irradiato al polpaccio.
Un’altra complicanza è causata dalla tromboflebite della vena poplitea (vaso dietro il ginocchio) ad un meccanismo di compressione di la nave stessa dalla cisti.
Diagnosi
È possibile diagnosticare la presenza di una cisti di Baker attraverso:
- Esame obiettivo eseguito durante la visita medica, attraverso il quale viene possibile rilevare la presenza di una piccola ciste dietro il ginocchio;
- Metodi di imaging: principalmente ecografie del ginocchio o MRI (risonanza magnetica nucleare), attraverso le quali è possibile valutare la dimensione della cisti e differenziarla da altre condizioni patologiche che si presentano in modo simile (ad es. trombosi venosa profonda). Quadro clinico, è possibile valutare diverse tipologie di trattamento; in particolare:
- Il trattamento non è richiesto se la cisti non causa sintomi.
- Nelle forme lievi, in cui l’area di gonfiore è minima e il dolore è tollerabile, è possibile attraverso l’uso di farmaci analgesici (come Tachipirina), FANS ( Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei) e/o intervenire mediante l’uso di calze compressive terapeuticamente graduate e/o impacchi di ghiaccio; in questi casi è possibile che il quadro clinico migliori nell’arco di una settimana (altrimenti si consiglia di consultare uno specialista).
- In caso di gonfiore>maggiore e associato ad un quadro di artrosi
- forte> , può essere opportuno eseguire l’artrocentesi, una procedura terapeutica in cui si aspira il liquido sinoviale in eccesso mediante un ago inserito nell’articolazione; È anche possibile valutare l’iniezione locale (infiltrazione) di corticosteroidi a lunga durata d’azione per favorire il riassorbimento della cisti e ridurne le dimensioni.
- In caso di rottura della cisti il liquido escreto viene gradualmente riassorbito entro poche settimane; Il trattamento raccomandato è generalmente limitato al riposo e al sollevamento degli arti (tenendo il polpaccio colpito).
- Se il dolore è persistente o ci sono complicazioni , può essere necessario un intervento per rimuovere la lesione (tuttavia, neanche questa misura terapeutica è significativa, poiché la cisti di Baker ha un alta tende a ripresentarsi).
- Nella tromboflebite venosa poplitea, invece, è consigliabile che il paziente riposi, sollevi l’arto e, se necessario, prenda farmaci anticoagulanti (ad es. warfarin).
Rimedi naturali
L’automedicazione delle cisti di Baker è limitata ai casi più lievi; Poiché non è necessario alcun trattamento in assenza di fastidio, in caso di dolore lieve si può ricorrere a:
- Impacchi di ghiaccio,
- Resto dell’articolazione ( si sconsiglia tuttavia l’immobilità assoluta, quindi se la possibilità di fare stretching/stampelle/… va chiarita con un fisioterapista),
- Uso di calze compressive o uso di un bendaggio con la stessa funzione.
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Dal dott. Chiara Russo, chirurgo
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Fonti e bibliografia
- Dott. Fabio Bertaiola
- MSD
- [Alcune note storiche sulle cisti poplitee]
Articoli e approfondimenti
- Malattie
- Mappa disponibile nelle categorie: Ortopedia
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