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Oblitera, cancella e ri-timbra: la truffa invisibile sui ticket Trenord – Linkiesta.it

Trenord è sempre aperto” è la scritta che balza all’occhio sugli schermi delle biglietterie automatiche della stazione ferroviaria di Rogoredo, a sud-est di Milano. Sempre aperti e raggiungibili – senza alcun dubbio – anche perché da tempo i Pendolari lombardi che semplicemente non vogliono pagare il biglietto per la compagnia di Piazzale Cadorna hanno potuto lavorare in un trucco semplice e geniale .

Solo uno spiedino per viaggiare gratis. Non è una metafora, basta uno sputo letterale: cancelli, viaggi, pulisci il biglietto con la saliva, cancelli di nuovo e viaggi di nuovo. Vuoi anche dieci volte di seguito. Ad esempio come nelle foto scattate con il telefono che vi mostriamo. Primo francobollo: “Rogoredo – 23 febbraio 2016 – 17:47.”. Andiamo a prendere un caffè e, seduti al tavolo del bar, iniziamo la nostra meticolosa azione di “sbiancamento”. Torniamo al validatore e timbro una seconda volta: ​​”Rogoredo-23 febbraio 2016 – 17:52″.

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I controllori non si accorgono di nulla: con lo stesso Biglietto (del valore nominale di 4 euro) Linkiesta ha viaggiato sei volte dalla stazione di Milano Rogoredo a Pavia , tra sabato 20 febbraio e martedì 23 Marzo Ogni volta incontro con un ispettore – a riprova della maggiore attenzione riservata dai dipendenti all’evasione doganale rispetto agli standard passati. Ma nessuno dei funzionari della società che gestisce il trasporto ferroviario in Lombardia si è mai accorto della truffa.

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E non si ferma qui: “Sapete che questi biglietti sono annullati? – chiediamo all’impiegato Trenord che si ferma alla banchina di Rogoredo in attesa di far ripartire il convoglio – da sabato viaggio gratis La risposta è preoccupante: “Certo che lo so. Tutti sanno che cancellano, ma cosa devo farci?”. Infatti.

Ma non tutti lo sanno : tanto è vero che gli operai della bassa padana che tornano alle loro case da Milano prendono abbastanza bene la rivelazione: c’è chi non trattiene l’entusiasmo e lui scoppia anche in fragorose risate, anche se ci teniamo a sottolineare che “Io non sono di quelli che non pagano”. Poco credibile: ride a crepapelle.

Proviamo a chiedere spiegazioni alle sedi Trenord di Rogoredo Peccato lì non ci sono uffici Poi andiamo in quelli di Trenitalia dove i due ragazzi del Frecc Le magliette iarossa ridono felici, sollevate dal fatto che – per una volta – non sono al centro del ciclone.

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Ci consigliano di contattare l’azienda e fare alcune domande. Ottimo, ma quale numero? Perché l’azienda con oltre 4.000 dipendenti nella regione e una rete che attraversa 700.000 persone ogni giorno, ha dimenticato solo una cosa nel suo periodo di massimo splendore: l’ufficio stampa. O almeno non c’è un numero da chiamare nella sezione contatti del sito web dell’azienda per parlare con le pubbliche relazioni.

Tuttavia, ci sarebbe da chiamare il “Centro contatti ” alle 02-79.49.49.49. Attivo dal lunedì al venerdì, dalle 7:00 alle 21:00 – turno terziario avanzato post-industriale. Se tu Certo, con 20 minuti di attesa e credito illimitato sul telefono, alzare il telefono è una buona idea Altrimenti è meglio stare alla larga.

In questa mancanza della Comunicazione, Trenord non ha dimenticato di creare gli indispensabili “My Link Staff” o, come vengono chiamati nella descrizione sul sito, i “cappelli verdi” (sic) per i pendolari . Darebbero agli “operatori assistiti da computer – cioè persone munite di tablet – risposte a problemi di traffico e creerebbero questionari per i pendolari”. Servizio da fornire ai Viaggiatori che hanno scoperto, però, che s possono annullare la timbratura del biglietto per compilare questionari sull’efficienza del servizio faticano molto.

Lasciamo Rogoredo abbattuti quando notiamo un’ultima cosa scritta quella testa sul cartellone elettronico, proprio accanto alla biglietteria Trenord dove abbiamo stampato il nostro biglietto con inchiostro divertente. La scritta recita: “Fino al 31 marzo risparmia il 30 per cento sul viaggio in Sardegna: da Civitavecchia a Porto Torres, da Livorno a Olbia”. Forse, ma il fascino della Costa Smeralda non può battere la concorrenza di Milano-Pavia, dove si risparmia al 100 per cento e non si soffre il mal di mare. Non prima del 31 marzo. Tutto l’anno .

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