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Come isolare le fondazioni di una casa per dormire sonni tranquilli e non aver problemi – Casina Mia

Isolare le fondamenta di una casa è fondamentale , non solo per la salubrità degli spazi , ma anche per prevenire infiltrazioni d’acqua d’ , con conseguente formazione di muffe, macchie e condensa sulle pareti, sia all’interno che all’esterno, o anche gravi danni strutturali , senza contare anche dal punto di vista termico, lasciando che non si verifichi un ponte termico e il freddo penetra attraverso il terreno, le fondamenta degli edifici non solo devono essere sigillate ma ​​anche coibentate, o comunque essere disaccoppiate termicamente per formare strutture sopraelevate.

Puoi dormire sonni tranquilli solo se i muri di fondazione sono adeguatamente isolati e non avrai problemi e problemi a lungo termine.

Okuma: Come isolare le fondazioni di una casa

Allora prima capiamo perché è bene isolare le basi, come si fa, qual è la strada giusta e quale, invece, è la più comoda e utilizzata uno.

Infine, cercheremo di capire se è possibile intervenire negli edifici esistenti per migliorarne lo stato delle cose, anche se è chiaramente L’isolamento vero e proprio delle fondazioni andrebbe sempre effettuato in costruzione : Un intervento può essere tentato in una fase successiva, ma in generale le misure non invasive in particolare non sono mai realmente decisive, anche se almeno limitano i danni.

Perché isolare le fondamenta di una casa?

Le fondazioni sono una delle componenti fondamentali di qualsiasi edificio , sono la base strutturale dello stesso, quegli elementi che permettono di scaricare su al suolo le azioni ei carichi delle strutture sopraelevate, il peso proprio dell’edificio, nonché i carichi accidentali dovuti alla presenza di persone e oggetti al suo interno.

È chiaro che il le fondazioni devono essere progettate e dimensionate da un ingegnere strutturista , tenendo conto non solo dell’opera che devono sostenere, ma anche delle caratteristiche del terreno su cui sono realizzate, nel rispetto di specifiche normative e specifiche tecniche.

Questo risolve il problema in relazione all’aspetto strutturale della questione: una definizione del tipo di fondazione, la sua estensione, la profondità alla quale deve essere costruita, l’armatura che deve essere posta e poiché questo è combinato con le strutture sopraelevate, puoi essere certo che la casa reggerà, almeno quando sarà nuova!

Sì, perché sembra ovvio che proprio per loro stessa natura le fondamenta di qualsiasi edificio siano inevitabilmente, così come i muri esterni che da essi salgono sulla strada sono a diretto contatto con il suolo e attraverso questo possono assorbire umidità o subire allagamenti

Questa situazione, come gli agenti atmosferici, non solo può favorire l’insorgere di macchie, muffe e condensa creando ambienti poco salubri, ma può anche pregiudicare la stabilità dell’edificio stesso, portando a pericolosi guasti.

Certo, molto dipende dal tipo di terreno che viene a contatto con il nostro edificio e dal clima che caratterizza la zona , come è ovvio che la presenza di una falda freatica nelle vicinanze o l’abbondanza di acqua piovana esacerbano il problema.

Quindi, già in fase di progettazione , è necessario prestare particolare attenzione a quali metodi di impermeabilizzazione e isolamento si adattano meglio a tutti gli elementi che costituiscono le fondamenta di un edificio e durante le fasi costruttive e operative sarà necessario verificare scrupolosamente che tutto venga svolto secondo i piani e con competenza, per evitare spiacevoli problemi futuri.

L’isolamento delle fondazioni deve ovviamente avvenire contestualmente alla loro realizzazione e quindi sempre durante la fase di realizzazione dei lavori , il che significa che non solo viene realizzata una barriera verticale che funge da sigillatura, ma anche uno strato drenante per l’eventuale presenza di acque sotterranee, per evitare il contatto diretto delle fondazioni con il terreno e con l’acqua e l’umidità presente in esso.

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Operativamente le fondazioni possono essere protette dal contatto diretto con il suolo seguendo due diverse modalità:

– o mediante realizzazione lungo l’intero perimetro dell’edificio di vuoti ventilati ;

– oppure Posando una barriera impermeabile , sapientemente posato lungo tutte le fondazioni e le pareti a contatto con il suolo;

sempre il tutto in connessione con un adeguato sistema di drenaggio

Vediamo dunque in cosa consistono queste due diverse possibilità.

Isolare le fondazioni creando un intercapedine d’aria

La soluzione più efficace per proteggere le fondazioni attraverso il contatto diretto con il suolo e di conseguenza con l’acqua crea una cavità ariosa ; purtroppo è anche il modo più costoso e operativamente più complesso.

In pratica parallelamente ai muri di fondazione ad una distanza di almeno 40-50 cm, sono in corso di realizzazione altre murature in cemento armato, quasi fosse una “recinzione” sotterranea entro la quale sorgerà poi l’edificio. In questo modo, non solo si crea una barriera verticale che esclude il contatto diretto tra il terreno e la fondazione , ma si beneficia anche della presenza di un intercapedine ventilata , ovvero H. di un ambiente, che favorisce l’evaporazione dell’umidità esistente attraverso la libera circolazione dell’aria.

È possibile utilizzare questo sistema costruttivo anche con falda freatica; Senza contare che le cavità ventilate possono essere utilizzate anche per il passaggio di tubazioni e impianti <, proprio per la loro posizione perimetrale, che permette di raggiungere facilmente qualsiasi lato dell'edificio /strong >, questa ottimizzazione molto comune, soprattutto negli edifici pubblici e commerciali.

In ogni caso, nella realizzazione dei muri di sostegno, è buona norma e regola prevedere un sistema di drenaggio o isolamento sulle pareti stesse, per rendere il tutto ancora più sicuro e funzionale. Per quanto riguarda invece la parte superiore dell’intercapedine, questa viene generalmente chiusa mediante la posa di una griglia elettrosaldata in acciaio zincato a caldo , idonea alla resistenza agli agenti atmosferici e di solito in grado di sopportare il traffico pedonale.

Isolamento delle fondazioni mediante impermeabilizzazione

Il metodo più diffuso per isolare le fondazioni, ma proteggendole dall’umidità del suolo, è quello in cui lungo la membrana bituminosa A rinforzato con velo di poliestere continuo (TNT) viene posato su tutto il perimetro

Queste membrane bituminose rinforzate sono appositamente progettate e realizzate con un peso particolare, in modo da poter essere utilizzate non solo fungere da barriera contro l’acqua, ma anche offrire un’elevata resistenza meccanica e, ad esempio, frenare le radici che si sviluppano nel terreno; Senza contare che sono resistenti anche ai microrganismi che si formano nel terreno vicino alle pareti.

Operativamente, per garantire un’efficace tenuta di queste coperture e per facilitarne l’installazione, un pretrattamento applicare a pennello o a spruzzo è normalmente su tutte le pareti, una o più mani di primer bituminoso, eseguite sulla base delle specifiche indicazioni tecniche del materiale da trattare, viene poi applicato come impermeabilizzante.

Una volta asciugato il primer bituminoso, si procede alla installazione della guaina vera e propria, partendo sempre dal basso verso l’alto e allungando la posa di almeno 20-30 centimetri di distanza terra.

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È molto importante garantire una corretta sigillatura che le lastre bituminose siano applicate su tutta la superficie, le giunzioni sovrapposte siano saldate mediante bruciatura e saldato Si precisa che ogni 3-4 metri di altezza è necessario fissare la membrana alla struttura con appositi tasselli e rondelle . In alcuni casi si possono anche posare 2 guaine sovrapposte per aumentare il livello di impermeabilizzazione.

Per finire l’impermeabilizzazione È anche possibile posare una guaina goffrata in polietilene ad alta densità in modo che sporga verso l’esterno: questa, oltre a proteggere la guaina stessa, ha una funzione drenante, anche se per tutta la perimetro delle fondazioni sempre le cosiddette “opera di drenaggio”.

Sono costituiti dalla posa in opera su un sottosuolo ben compattato e previa interposizione di una lastra in geotessile flessibile e di un nertes resistente come ghiaia o pietrisco di grane diverse a seconda della posizione

Infine ai piedi della fondazione lungo tutto il perimetro è necessario posare un tubo di drenaggio con fori nella parte superiore , anche flessibile ma con il peso di quello sopra resiste al materiale. Questa deve avere una pendenza media del 5% e, grazie ai fori, ha il preciso compito di raccogliere l’acqua che defluisce e viene diretta verso il basso e la guida lontano dall’edificio nel terreno. condurre alla fogna.

Come affrontare gli edifici esistenti?

Spesso purtroppo se ti chiedi di tali questioni (o come è possibile isolare le fondamenta della casa) è perché nel tuo stesso appartamento c’è già un problema insorto , da una semplice macchia alla presenza costante di umidità ad un difetto più importante, dovuto probabilmente ad una insufficiente coibentazione e/o sigillatura o, nella maggior parte dei casi anche a una totale mancanza . p >

Questo purtroppo accade soprattutto nelle vecchie case fortificate perché in passato ci si poteva solo preoccupare di mettere uno strato di ghiaia tra il pavimento e le pareti o fondamenta che servisse da drenaggio, ma che negli anni non può bastare.

Come dovrebbe funzionare allora?

Ora è chiaro che entrambe le strategie sono giustificabili come descritto e in termini di “nuovo” abbastanza complesso da implementare su un edificio esistente, sì beh, sarebbero l’unico intervento che permetterebbe una vera soluzione al problema.

Ma pensa a tutti i “disturbi” operativi del caso: fare lo scavo intorno a casa tua , devi Puoi disfare al massimo metà del giardino, ma se il giardino non ti appartiene, diventa complicato e praticamente impossibile quello del vicino, oppure se una strada o qualcos’altro viene costruita vicino a casa tua

Se si tratta di edifici più vecchi non isolati o sigillati, purtroppo in molti casi sono presenti crepe, intonaci scrostati, muffe o macchie di umidità, che nel peggiore dei casi non sono solo un problema estetico e sanitario e possono in definitiva influire sullo stato k dell’edificio stesso.

La risposta è sì, ma sicuramente a meno che tu non intervenga, come sarebbe il caso con la realizzazione di nuovi muri e fondazioni, ad esempio questi sono Medio molto spesso non del tutto risolutivo, ma certamente palliativo.

Diverse sono oggi le possibilità in tal senso dall’iniezione di resine nel terreno o direttamente nella muratura alla realizzazione di contropareti ventilate all’interno dell’edificio , quando l’intervento esterno è impossibile.

Per capire come è possibile e come intervenire al meglio nell’edificio b Tuttavia, ogni caso deve essere valutato singolarmente, tenendo conto delle condizioni quadro e del problema reale .

Pertanto, si consiglia di evitare di acquistare soluzioni fai-da-te , soprattutto quando si tratta di determinati tipi di vernici che internamente devono essere applicato alle pareti, che alla lunga potrebbero fare più danni che altro, ma di rivolgersi a un tecnico che, con competenza, effettuerà diagnosi e illustrerà le reali possibilità di intervento con i relativi costi!

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