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Anna Wintour, 70 anni e 11 lezioni di stile | Vanity Fair Italia

Va ​​bene, sarebbe bello e benvenuto se una signora non rivelasse la sua età. Ma anche per questa regola di buone maniere si possono immaginare le opportune eccezioni. Come nel caso di Anna Wintour, imperatrice mondiale della moda, nata il 3 novembre 1949 a Londra, che sta per festeggiare (non sappiamo se si debba scrivere “celebrare”, cosa il super regista non sembra essere un tipo da party wild… ma potremmo comunque sbagliarci), ovvero 70 anni. Una cifra tonda che merita almeno un piccolo ma pubblico tributo.

In 31 anni di regia impeccabile della Bibbia del costume, Vogue Us, Wintour ha già impartito alla moda una grande quantità di lezioni preziose ed essenziali le persone. Lasciando da parte la sua reputazione di imprenditrice, diplomatica, talent scout e stratega, per concentrarsi esclusivamente sul suo stile personale.

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Uno stile che può sembrare lontano anni luce da ciò che è anche accessibile a noi comuni mortali, noi che compriamo maglioni celesti alle bancarelle – tanto per nominare il suo già mitico alter ego cinematografico Miranda Priestley – e che invece essere un faro può essere nell’oscurità delle nostre incertezze stilistiche. Possiamo imparare molto da Anna Wintour.

Quindi qui abbiamo voluto astrarre dai suoi outfit le 11 regole base che costituiscono i pilastri del suo stile >. Regole che in molti casi corrispondono a quelle del buon senso. Tranne che a volte non ci interessa. Da Anna Wintour, invece, non oseremmo nemmeno.

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1. C’è vita oltre il nero totale. Le fashioniste indossano sempre tutto nero, il che è così chic. Questa è la credenza comune. Ma ogni volta!?, che dovrebbe essere contrastato, che è davvero un generale, e anche uno dei più antichi. E non solo perché trovare un influencer in nero dalla testa ai piedi è un po’ come cercare il leggendario ago in un pagliaio. Ma anche perché la stessa Wintour non si è mai vestita completamente di nero durante la sua lunga carriera in prima fila e sul red carpet. Al contrario, ha realizzato le stampe – meglio se vistose e colorate, mirabilmente al limite del chiassoso – il suo codice stilistico più riconoscibile. Fiori e geometrie audaci sono l’essenza del look Wintour. Quindi insegnaci che puoi essere più elegante – e rilassato – in un arcobaleno di colori che in un nero cupo e cupo.

2.Cambiare ad ogni costo? Non una volta. La moda… anzi le mode corrono veloci e si susseguono a ritmo serrato. Le stagioni e le collezioni si moltiplicano, le tendenze già superate non hanno il tempo di affermarsi, i must-have si prendono il tempo del proverbiale gatto in tangenziale. E cosa fa Anna Wintour? Non ha cambiato la montatura dei suoi insostituibili occhiali da sole (non li toglie nemmeno davanti alla Regina Elisabetta II). Le stanno bene, si adattano perfettamente al suo viso appuntito, si abbinano al suo iconico casco con una geometria precisa al millimetro. Perché sostituirli? I tuoi sono firmati da Chanel, va bene. Ma dovremmo tutti imparare che se qualcosa ci soddisfa, non dobbiamo innovarlo con qualcos’altro solo perché non è di tendenza in una particolare stagione. Un pensiero però: a volte mi chiedo quante paia diverse degli stessi occhiali identici siano scivolati sul suo viso. Contando il perduto, il dimenticato, il deperibile, per noi comuni mortali come, sospettiamo, per te, iconico regista… ha senso pensare a numeri a tre cifre.

3. Anonimato? Niente panico. L’epoca in cui viviamo è una delle più segnate dai loghi, ricordati come per soddisfare una comune esigenza di estrema e facile riconoscibilità. La rappresentazione del marchio ci conforta, ci rassicura e forse ci soddisfa. Ma gli occhiali di Wintour sono più anonimi, così come i sandali nude che indossa con ogni look dalla notte dei tempi. Sempre lo stesso, sempre discreto, sempre passe-partout. Anonimo? Forse. Certo, si scopre poi che sono firmati Manolo Blahnik. Ma ciò che conta – e ciò che dovremmo abbracciare – è che non è sempre un bene che lo status symbol sia riconoscibile a chilometri di distanza.

4.E invece l’aspetto, sì, quello deve essere . Ovviamente può essere visto anche da lontano. Potresti individuare un vestito di Anna Wintour tra migliaia. Là? Semplice (nella sua complessità): i volumi, le proporzioni, il mix di colori, i pezzi immancabili (il cardigan sulle spalle, le sfavillanti ma discrete collane…) formano un ensemble ormai codificato e ben preciso nello stile, “The” Stile Anna Wintour.Se ognuno di noi potesse trovare il proprio, potrebbe non essere un mondo migliore, ma sarebbe sicuramente un mondo più armonioso e bello.

5. Non sei nato con lo stile. tu lo impari. Un’affermazione quasi disarmante nella sua banalità. Ma è una verità che non dimentichi mai. Basterebbe un veloce sguardo alle vecchie foto del boss di Vogue per rendersi conto che: anche per te i primi anni sono stati pieni di esperimenti, prove, tentativi, osa… anche errori, perché no? Impari solo attraverso gli errori. E se ce n’è una che ha imparato la moda, beh… quella è Anna Wintour.

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6. Non aver paura di osare. Soprattutto se sei Anna Wintour. Anche una signora temuta da tutti, impeccabile, apparentemente rigida e imperturbabile, severa e rispettata, può, anzi deve permettersi il lusso di sorprendere. Per essere stupito. Osare. Per fare un po’ di “matteta”. Se l’occasione lo permette e lo richiede a modo suo, ovviamente. Come camminare sul tappeto rosso del Met Ball 2008, con Wintour in un abito futuristico argento con cornucopie spaziali incorporate. Sarebbe stato strano con Lady Gaga. È stato indossato perfettamente dal direttore dei direttori.

7. Non scherzi con le stagioni (e il tempo). Hai mai visto Anna Wintour saltare? sprofondare nella neve a New York con i sandali o, al contrario, con gli stivali nel cemento sciolto dalla calura estiva? Mai. Chiamiamolo insegnamento, ma è solo questo buon senso che le mamme cercano di entrare nelle nostre teste: fa freddo, copriti! Fa caldo, togliti la maglietta! Facile? Insomma, a guardare le it girls e i loro look che sono l’opposto di quello che le previsioni del tempo richiederebbero. LEGGI ANCHE

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8. Se qualcosa fa impazzire tutti, non deve essere per forza piacevi anche a te. Di cosa vanno pazze (o meno) le ragazze di tutto il mondo? scarpe, gioielli e borse. Apparentemente. Ma hai mai visto Anna Wintour con una borsa? L’evento è raro come l’eclissi solare. Se a tutti piacciono le borse, il direttore di Vogue non deve per forza fingere che gli piacciano. Certo, puoi immaginare che più assistenti si occupino di riporre fazzoletti, rossetto, chiavi, caricatori per smartphone, ecc. in modo che siano sempre a portata di mano, e che per te l’esistenza di una borsa sia da intendersi puramente come contenitore per oggetti superflui. Ma Anna Wintour non è come tante che esibiscono borse nuove di zecca, di marca e molto costose (anche se vuote) solo perché le devono avere. Non le piacciono le borse e non le vedremo mai penzolare dalla sua spalla. Punta e fermati.

9a regola d’oro: conosci te stesso. Ciò significa: i tuoi limiti e i tuoi punti di forza, i tuoi errori e i tuoi punti di forza. Quante volte l’abbiamo scritto e quante volte l’hai letto? Ma Anna Wintour applica anche la semplice regola. Prendiamo l’esempio delle braccia: ad una signora che ha varcato la “porta”, tutti suggerirebbero di coprirsi le braccia per evitare evidenti imperfezioni. Eppure l’abbigliamento primaverile del regista ha molto stile: ma niente ali da bingo per gli arti superiori (a quanto pare grazie alle ore di allenamento sui campi da tennis). Tali braccia ben fatte possono essere giustamente esibite. Al contrario, la lunghezza di abiti e gonne è corrispondentemente più generosa. Come dovrebbe essere.

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10. Aspetto totale? Mai! C’è da dire che i look di Anna Wintour sono sempre molto semplici: per lo più un vestito, e chi ha visto ha visto. Difficilmente sono divisi in più pezzi. Ma quando ci sono una camicia, una gonna, un maglione e un cappotto, stai certo che non sarà mai una copia del look.

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