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COME SI SVOLGONO LE VERIFICHE DEGLI IMPIANTI DI TERRA?

COME SI SVOLGONO I CONTROLLI SISTEMI TERRA

Il controllo sistemi terra deve essere visto come un’opportunità per l’attivista responsabile dell’attività > per verificare se il tuo sistema è conforme sia dal punto di vista tecnico che documentale. Invece, è spesso visto come un fastidio obbligatorio, una “tassa” da cui lo stato si aspetta più soldi. Per questo motivo, gli organismi di controllo devono effettuare un esame approfondito e professionale che dia certezza al datore di lavoro sulle effettive condizioni di sicurezza del impianto elettrico ed impianto elettrico E’ importante effettuare la revisione periodica secondo il DPR 462.

Il metodo di verifica dell’impianto di messa a terra è descritto dalla normativa CEI 0-14 , che costituisce la guida per l’applicazione del DPR 462, ma non riporta come devono essere svolte le prove tecniche, lasciando questo compito alla guida CEI 64-14 .

Okuma: Come misurare la messa a terra

FASI DELLA VERIFICA:

Le verifiche si svolgono in diverse fasi: 1. Verifica della documentazione; 2. Verifica strumentale. 3. Rilascio del certificato di prova e del rapporto di prova

VERIFICA DOCUMENTAZIONE TECNICA:

L’ispettore NEMESI Srl effettua la verifica in qualità di Ufficiale la documentazione obbligatoria che il cliente deve tenere aggiornata e mettere a disposizione delle autorità di controllo. La norma CEI 64-14 elenca i documenti minimi che devono accompagnare l’impianto di messa a terra, ma raccomanda anche che l’impianto venga verificato anche in assenza di documentazione, poiché la sicurezza di l’Impianto viene prima di ogni problema burocratico. Va da sé che il tecnico del verificatore può verificare l’impianto solo se la mancanza di documentazione tecnica non pregiudica la correttezza della verifica stessa. Nel caso in cui la documentazione tecnica non sia disponibile, la segnalazione può comunque essere valutata positivamente (ovviamente se il sistema funziona e funziona professionalmente), solo che il verificatore deve riferire sulla segnalazione stessa, che questo è il caso Al momento della revisione mancavano alcuni documenti.

DOCUMENTAZIONE IMPIANTO:

1. Progetto elettrico con allegati obbligatori (se previsti dal tipo di impianto); 2. Dichiarazione di conformità dell’installatore che ha installato l’impianto o ha apportato modifiche all’impianto originario; 3. Reclamo per l’impianto di terra dell’Inail e della Asl; 4. Manuale di manutenzione aggiornato degli impianti elettrici ai sensi della Legge 81/08; 5.Per i sistemi funzionanti in media tensione, il documento ufficiale ENEL riportante i valori del tempo di intervento della protezione del gestore attività e della corrente di guasto a terra;

CONTROLLO STRUMENTALE (sistemi di terra):

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Il controllo strumentale consiste nelle seguenti prove: 1. Misura della resistenza di terra ; 2. Misura di continuità di conduttori di protezione, conduttori equipotenziali e conduttori di terra; 3. Verifica strumentale dei dispositivi di sezionamento automatico per la protezione contro i contatti indiretti

MISURA DELLA RESISTENZA DI TERRA:

La misura della resistenza di terra viene effettuata utilizzando il sistema voltammetrico. Cioè, una sonda di corrente e una sonda di tensione vengono conficcate nel terreno a una distanza adeguata. Lo strumento inietta una corrente attraverso la sonda di corrente e legge la tensione misurata sulla sonda di tensione. Usando la legge di Ohm si ottiene la resistenza di terra del sistema di scattering.

Per i sistemi a bassa tensione (BT), i. H. senza la presenza di una propria cabina è possibile l’utilizzo del sistema di misura dell’impedenza del loop di guasto. Questo sistema permette di effettuare misurazioni direttamente dal pannello di controllo attività, senza pali e le relative problematiche logistiche. Questa misura è di sicurezza, in quanto mostra un valore superiore alla resistenza di terra effettiva, quindi se il valore misurato concorda, anche il valore della resistenza di terra è corretto.

MISURA DEGLI INTERRUTTORI DIFFERENZIALI:

Un altro controllo molto importante è la funzione degli RCD (salvavita). Questi interruttori sono tali dispositivi che, in caso di guasto, interrompono l’alimentazione e prevengono la possibile folgorazione della persona. L’importanza del loro funzionamento è quindi chiara. L’RCD ha sempre un pulsante di test per i test mensili.Questa chiave innesta meccanicamente il differenziale e mantiene il differenziale “in forma”. La mancanza di manutenzione fa sì che il differenziale rimanga inattivo per lungo tempo, provocando l’effetto “sticking” nei dischi interni, portando al suo malfunzionamento e all’impossibilità di intervenire quando la situazione di anomalia lo richiede. Tuttavia, l’intervento del differenziale dopo la pressione del pulsante di test non ne garantisce il funzionamento. Il pulsante di test utilizza un sistema meccanico per attivare l’interruttore anziché un test elettrico. Tale prova può essere effettuata con apposito strumento e con le modalità previste dalla legge. Lo strumento verifica l’intervento del differenziale e verifica anche se tale intervento è avvenuto entro determinati termini. Questi test vengono eseguiti a diversi valori di corrente (Idn/2, Idn, 5Idn). In caso di mancato intervento o intervento al momento sbagliato, lo strumento segnala la misura non valida. Quindi non fidatevi di chi prova i differenziali con il pulsante test e basta. Durante il collaudo strumentale dei differenziali si verificano interruzioni di corrente all’interno dell’attività e pertanto occorre prendere accordi tra le parti per effettuare i controlli in giorni specifici

MISURA DI CONTINUITÀ DEI CONDUTTORI DI PROTEZIONE:

Tutte le masse e le masse estranee dell’impianto elettrico devono essere collegate ad un unico sistema di dispersione. Questo collegamento ha un duplice effetto: da un lato crea una “via di fuga” per la corrente con valore di resistenza inferiore al corpo umano, dall’altro permette l’intervento dell’interruttore differenziale non appena si verifica il guasto , prima che una persona possa venire a contatto con la colpa stessa. È quindi importante che tutti i collegamenti al sistema di dispersione siano verificati. Questo viene fatto utilizzando uno strumento speciale che calcola la resistenza del conduttore. Se questa resistenza è alta, significa che non c’è continuità e deve essere ripristinata.

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Questa prova viene eseguita collegando un nodo di terra alla massa mediante un avvolgicavo esterno all’impianto e interponendo lo strumento di misura. Non per problemi di interruzione del servizio all’interno dell’attività, ma devono essere prese precauzioni per evitare che il personale inciampi sul cavo esteso.

Sistemi di protezione contro i fulmini:

Per gli impianti di protezione contro i fulmini, oltre alle prove sopra descritte, la continuità delle calate e le linee delle il sistema stesso viene verificato. Devono essere disponibili il rapporto di probabilità di fulmine della struttura, il progetto di impianto firmato da un esperto e la dichiarazione di conformità dell’impianto.

Impianti elettrici in atmosfere potenzialmente esplosive :

Negli impianti elettrici in atmosfere potenzialmente esplosive viene verificata l’idoneità del dispositivo in relazione al tipo di atmosfera esplosiva. Vengono verificati i collegamenti e la mancanza di protezione adeguata. Devono essere disponibili la relazione tecnica sul calcolo delle atmosfere potenzialmente esplosive, il progetto firmato da un tecnico abilitato e la dichiarazione di conformità dell’impianto.

Emissione del certificato di taratura e rapporto di taratura :

Al termine delle prove, Nemesi Srl rilascia il certificato di prova e il rapporto di prova. Se il sistema non è idoneo, vengono specificate le norme da attuare per rendere idoneo il sistema e la data entro la quale tali informazioni devono essere soddisfatte (a cura dell’ASL). Nemesi Srl effettua un ulteriore (straordinario) controllo per assicurarsi che tutto sia stato attuato come indicato. A questo punto vengono emessi il certificato di verifica e il rapporto di verifica.

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