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Offrite i vostri corpi come sacrificio vivente santo e gradito a dio

La carità non conosce finzioni: fuggi dal male, aggrappati al bene; amatevi con affetto fraterno, gareggiando nella stima reciproca. Non essere pigro nel tuo zelo; Sii invece fervente nello spirito, servendo il Signore. Rallegratevi nella speranza, forti nell’afflizione, perseveranti nella preghiera, preoccupati per i bisogni dei vostri fratelli, attenti nell’ospitalità.

Benedici coloro che ti perseguitano, benedici e non maledire. Rallegrati con chi gioisce, piangi con chi piange. Avere gli stessi sentimenti l’uno per l’altro; Non lottare per le cose che sono troppo alte, ma inchinati al basso. Non provare un sentimento troppo buono su te stesso.

Okuma: Offrite i vostri corpi come sacrificio vivente santo e gradito a dio

Non restituire il male per il male. Cerca di fare del bene davanti a tutti gli uomini. Se possibile, vivi in ​​pace con tutti, per quanto dipende da te.

Una separazione del culto e della vita, della liturgia e della carità, del corpo e dello spirito è del tutto estranea al pensiero di Paolo. Identifica infatti il ​​sacrificio del corpo, dei propri corpi, cioè della propria persona, come senso fondamentale del culto cristiano, come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio.

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Sì, presta particolare attenzione ai termini “vittima” e “sacrificio”. La prima è usata anche nel Nuovo Testamento per la presentazione di Gesù al tempio (cfr Lc 2,22), mentre la seconda non si riferisce a una vittima dell’Olocausto, cioè si rivolge solo a Dio, ma alla comunità che è condiviso dalle altre persone. In altre parole, il sacrificio che il cristiano deve fare a Dio offrendo se stesso coincide con la sua conformità al sacrificio di Cristo e con il servizio che rende ai fratelli. V. 2 si oppone all’accoglienza degli schemi imposti dalla mentalità mondana, alla libertà del cristiano, che si esprime nella ricerca sincera della volontà di Dio in una continua trasformazione della propria esistenza. Tale trasformazione non deve essere solo esteriore, ma soprattutto di coscienza. , e con esso il modo di intendere la vita. Il cristiano deve essere pronto in ogni momento per intraprendere la via che la volontà di Dio gli richiede, per vedere la vita con occhi nuovi (“rinnovamento della mente”: v. 2).

Infine, il discorso (vv. 9-18) passa a specifiche esortazioni, accomunate dal comandamento di amare il prossimo (vv. 9), e considerate nelle relazioni che esistono all’interno della comunità e nella la relazione deve essere stabilita tra loro Il cristiano e il mondo. Che cosa significhi avere una carità genuina e genuina si manifesta in una serie di atteggiamenti, dall’apprezzamento reciproco alla perseveranza nella preghiera, alla disponibilità a perdonare, allo sforzo di restituire sempre il bene per il male.

Grazie al testo (MEDITATIO)

Nell’ambito della sessualità, forse più che in ogni altro ambito, i coniugi cristiani sono chiamati a ” non arrendersi alla mentalità di questo secolo» (v. 2), proprio offrendo gli uni agli altri i loro corpi «in offerta gradita a Dio» (v. 1). Chiariamo subito un malinteso: l’idea sbagliata che ciò significasse sottomettersi a quello che si chiamava “debito coniugale”, che era a carico della donna e che spesso veniva equiparato al tramandarsi di generazioni di donne che si parlavano, è diventato: “Per favore , anche se non ne hai voglia, altrimenti ti mancherà.” Proprio qui c’è la mentalità pagana: il sesso come tributo al potere dell’uomo. E sotto una svalutazione della sessualità come qualcosa di sporco ma inevitabile. “Non ho istinto sessuale”, disse una donna devota che credeva di lodare se stessa e forse aveva il merito di sottomettersi al marito: come se non tutta la Scrittura benedicesse la sessualità come nata dal progetto di vita del Signore.

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Ma anche questo comprende l’educarsi reciprocamente alla sessualità: è proprio una delle capacità della coppia aiutare l’altro ad esprimere l’aggressività dell’attrazione in una de r trasformare la tenerezza nella relazione, passare dall’eccitazione al desiderio dell’ altro, con la capacità di condividere il piacere e di rispettarsi.

La mentalità di questo mondo, al contrario, tende al sesso da amore per separarsi: è l’estrema violazione dell’identità della persona pretendere che il sesso possa essere usato per il proprio piacere esclusivo, a cui si ha diritto come contratto per l’uso del corpo dell’altro. Questa idea di sessualità per se stessi e non come ponte verso l’altro è un’idea che apre le porte a ogni possibile tradimento. Non solo il tradimento extraconiugale (cosa posso fare quando l’altro mi attira!), ma anche il vergognoso tradimento all’interno della coppia: il tuo corpo è solo materiale per me, per il mio piacere.

“Cambia te stesso… per conoscere la volontà di Dio, ciò che è buono, ciò che gli piace”

(v.2): Queste parole di Paolo risuonano alte, soprattutto nell’esercizio coniugale della sessualità. È la stessa sessualità che chiede un cambiamento, dall’usare il corpo per se stessi al donarsi – il corpo inteso come persona concreta – come lode di Dio e insieme benedizione (per dire bene e non male) . l’altro. / p>

Preghiamo (ORATIO)

Aiutami, Signore, a compiere questa grande opera: continua ad amare mio marito o mia moglie, anche se ha ferito me, anche se mi ha tradito, anche se non mi ha capito, anche se mi ha mostrato di essere più legato alla sua famiglia di origine che alla nostra…

Portami al dunque , su cui – a prescindere da tutti i piani del mondo che mi urlano contro: o ti ama o non ti ama, o ti capisce o non ti capisce… – Posso conformarti a te, Signore Gesù, e rinnovando il mio pensiero in te ho trovato ragioni per valorizzarli… anche chi non ti ha capito e ti ha messo sulla croce.

Ciò che la Parola ha detto (CONTEMPLATIO)

“I cristiani né per regione, né per articolo, no é per i costumi, sono da distinguere dagli altri uomini .Infatti, non abitano le proprie città, né usano nessun altro gergo, né fanno vita particolare […] Vivono in città greche e barbare, come capitava a tutti, e si conformano negli abiti, nel cibo e tutto agli altri le consuetudini del luogo e testimoniano un metodo di vita sociale ammirevole e senza dubbio paradossale. Vivono in patria ma come estranei, partecipano a tutto come cittadini e sono distaccati da tutto come estranei. Ogni patria straniera è loro patria, e ogni casa è strana. Si sposano come tutti e hanno figli, ma non buttano via i bambini. Dividono la mensa ma non il letto. Sono nella carne, ma non vivono secondo la carne ( cfr 2 Cor 10,3; Rm 8,1 2s.)!

Abitano sulla terra ma hanno la cittadinanza in cielo (cfr. Fil 3:20). Obbediscono alle leggi stabilite e superano le leggi con la loro vita. Amano tutti e sono perseguitati da tutti. Sono sconosciuti e saranno condannati. Vengono uccisi e tornano in vita. Sono poveri e fanno ricchi molti; mancano di tutto e hanno tutto in abbondanza (cfr 2 Cor 6,9 ss). Sono disprezzati e disprezzati hanno gloria. Sono indignati e dichiarati giusti. Sono insultati e benedetti (cfr 1 Cor 4,12); vengono maltrattati e onorano. Facendo il bene, sono puniti come trasgressori; condannati, gioiscono come se avessero ricevuto la vita (cfr 2 Cor 6,10) […].

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Insomma: i cristiani sono nel mondo come l’anima nel corpo. L’anima si diffonde a tutte le parti del corpo e ai cristiani nelle città della terra. L’anima vive nel corpo ma non appartiene al corpo; I cristiani vivono nel mondo, ma non sono del mondo

(cfr Gv 17,11-18) “(Epistola a Diogneto).

Metti la parola mettere in pratica (ACTIO)

Traduci questa parola nella tua vita coniugale: “Competite, apprezzandovi gli uni gli altri” (Romani 12,10).

LEGGI PER SPIRITUALE

L’uomo e la donna che si attraggono per diventare una sola carne, per appartenere l’uno all’altro in una compenetrazione totale, comprendono la grandezza del loro atto quando dalla più profonda unione sempre più scaturisce una accentuata personalizzazione. Così «l’uomo scopre che l’esistenza è polarizzata sia in se stesso che nel compagno e in tutte le forme di vita» (P. Evdokimov). Nella loro espropriazione essi recuperano ed elevano la più grande ricchezza della loro vita, in piena corrispondenza con la immagine divina Quanto più la carne è carica di questa prospettiva spirituale, tanto più potente e scialba diventa più parsimonioso; al contrario, quando si perde nella passione, diventa più pesante e più opaco. L’amore nella sua espressione sessuale attira con la sua promessa di beatitudine e affascina con la sua parvenza di gratuità, ma spesso svanisce in un’amarezza deludente e si trasforma in avidità mortale.

Se non si accettano tutti i messaggi profondi della sessualità, compreso il loro background teologico e soprattutto cristologico, le aspettative sono sempre deluse. Questa lezione ci è data chiaramente dalla Scrittura: «Biblicamente, l’unità non appare mai come un’unità astratta e inalienabile (come se la diade fosse qualcosa da buttare via), ma come la ricchezza della vita eterna che porta con sé altre realtà, in tale modo che l’unità data (l’identico essere spirituale) comprenda in sé lo stupore dell’unicità dell’essere di ciascun soggetto spirituale e lo stupore fertile della differenza tra i sessi in vista della loro feconda unicità» (H. U. von Balthasar). Si tratta di esaminare la profondità dell’uomo per leggervi le sottilissime caratteristiche comunicategli da Dio […].

Per riscoprire e vivere tutto questo è necessaria quella che Evdokimov chiama “castità ontologica”, che riconduce l’uomo all’integrità originaria.La castità non è una virtù passiva volta a frenare o reprimere i movimenti istintivi delle pulsioni sessuali, ma un atteggiamento teologico che implica far trasparire nella propria vita la conformità a Cristo e vivere la dimensione maschile o femminile del proprio essere.”

(C. Giuliodori – Teologia del maschile e del femminile).

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