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Potabilizzazione dell&039acqua: come rendere potabile lacqua di un pozzo

Oltre l’80% delle fonti di approvvigionamento di acqua potabile in Italia è costituito da acque sotterranee.

Alcuni provengono da sorgenti o pozzi che pescano da falde acquifere profonde, sono di ottima qualità e richiedono minimi interventi per depurare l’acqua prima della distribuzione in rete.

Okuma: Come rendere potabile l acqua del pozzo

Altri, meno protetti, risentono maggiormente della pressione antropica e possono presentare diversi tipi di contaminanti: dalla presenza di nitrati provenienti dai processi di fertilizzazione utilizzati in agricoltura, ai composti organoclorurati o altri contaminanti presenti nel settore industriale. Per questi ultimi i trattamenti di depurazione delle acque sono più complessi e comportano necessariamente l’utilizzo di molteplici tecnologie a cascata. è un processo fisico-chimico che consiste nel rimuovere le impurità dall’acqua grezza per ottenere acqua adatta al consumo umano.

I principali elementi che caratterizzano e determinano l’inquinamento delle acque di pozzo sono

– virus e batteri come la legionella

– metalli come ferro e manganese

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– Sali come magnesio e calcio

– Nitrati e ammoniaca

– Torbidità

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– Altri elementi chimici

– Cattivo Odore e Sapore

Questo tipo di acqua, da utilizzare a scopo irriguo o per il consumo umano, necessita di un’analisi chimico/fisica e microbiologica per accertarne la compatibilità delle proprietà. corrisponde alla destinazione d’uso e non sussistono particolari rischi per la salute e/o l’ambiente.

La destinazione d’uso dell’acqua di pozzo è determinante per la determinazione dei limiti di concentrazione da considerare ammissibile: se è destinata ad essere utilizzata esclusivamente per il consumo umano e per tutelarne la salute, l’acqua deve soddisfare i criteri di concentrazione per i vari Rispettano i parametri richiesti dalla normativa di riferimento (D.lgs 31/2001) ed essere idonei anche alla verifica da parte dell’ASL, la quale, come recita lo stesso decreto, “ha lo scopo di fornire le informazioni necessarie per determinare se tutte le i valori dei parametri contenuti nel decreto siano rispettati.”

Tutti i parametri stabiliti dal D.lgs 31/2001 sono soggetti a verifica, salvo che l’ASL preposta al controllo non determini che è improbabile che un parametro cambi in un dato periodo per un dato periodo di tempo L’approvvigionamento idrico in forma concentrata ha individuato voci, ad esempio, per prevedere il rischio di non conformità con il relativo valore del parametro.

L’ASL, inoltre, effettua controlli di routine che, ai sensi del D.Lgs. 31/2001, “mirano a fornire informazioni sulla qualità organolettica e microbiologica dell’acqua destinata al consumo umano, nonché come informazione sull’efficacia di eventuali trattamenti di depurazione delle acque (in particolare disinfezione) per determinare se l’acqua destinata al consumo umano è conforme o meno ai valori dei parametri rilevanti ​​​​stabiliti dal presente decreto.”

Questo controllo include parametri come colore, ferro, torbidità, disinfettanti utilizzati e parametri microbiologici come Escherichia coli e batteri coliformi.

Metodi di pulizia più comunemente usati

È possibile eliminare il problema batterico , ad esempio, applicando il metodo di sterilizzazione UV, in cui la Radiazione emanata da un’apposita lampada, svolge un potenziale effetto battericida, oppure r mediante disinfezione con cloro. UV è un sistema che elimina il 99,99% di batteri e virus, compresi quelli che resistono al cloro, senza alterare il gusto e l’odore dell’acqua.

L’UV è riconosciuto come un metodo superiore, soprattutto rispetto ad altri metodi di disinfezione:

– Sicurezza: non ci sono agenti chimici da manipolare o controllare e il risultato è istantaneo

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– Ha costi di implementazione e uptime molto bassi

– È “verde”. Non ci sono sottoprodotti del processo di disinfezione e quindi non ci sono rifiuti o residui da smaltire.

– Non altera lo stato, il gusto, l’odore dell’acqua trattata ed è impossibile da avere un “overdose” (come può succedere con il cloro).

– Non rimuove i minerali dall’acqua e mantiene quindi le sue proprietà naturali e benefiche e il buon gusto.

– Le unità sono molto facili da installare ed efficienti da mantenere.

– È compatibile con tutti gli altri metodi di trattamento dell’acqua come filtrazione, addolcimento, declorazione con carbone attivo.

Un altro problema tipico delle acque di pozzo sono gli alti livelli di ferro e manganese, per i quali la normativa italiana per le acque destinate al consumo umano fissa limiti di 0,2 mg/l per il ferro e 0,05 mg/l per il manganese.

Di conseguenza, al fine di certificare i valori entro i limiti consentiti, l’acqua di pozzo viene trattata con appositi deferrizzatori, con enormi benefici sia per la salute che per la manutenzione degli elettrodomestici, causati dalla presenza di questi metalli saranno gravemente danneggiati nell’acqua.

In caso di eccessiva torbidità dell’acqua si utilizzano filtri a carboni attivi ad alta porosità, che permettono di filtrare elementi chimici indesiderati come cloro in eccesso, solventi, oli, pesticidi e sostanze che provocano cattivi odori o sapori, ecc.

Il problema relativo alla durezza dell’acqua, causato dalla presenza di livelli elevati di sale come magnesio e calcio, richiede l’installazione di un addolcitore d’acqua.

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